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Tante chiusure per le attività della Bassa Romagna: "Serve una nuova idea di punto vendita"

A riportare d’attualità le difficoltà del settore commerciale sono i dati appena diffusi dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Ravenna, relativi all’andamento del registro imprese nel primo trimestre del 2018

A riportare d’attualità le difficoltà del settore commerciale sono i dati appena diffusi dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Ravenna, relativi all’andamento del registro imprese nel primo trimestre del 2018 che mostrano come il saldo tra aperture e chiusure nei primi tre mesi del 2018 in Bassa Romagna (vendite al dettaglio, ingrosso, alloggio, ristorazione, bar) sia di meno 31 imprese.

"Il tessuto economico e sociale del territorio si indebolisce ulteriormente - spiega il direttore di Confesercenti Lugo Giancarlo Melandri - Siamo di fronte a numeri che devono preoccupare tutti e che purtroppo sono negativi, anche se andando ad analizzare lo stesso periodo del 2017 abbiamo dei dati meno pesanti in termini di chiusure e più positivi in termini di aperture. Esiste anche una leggera percezione di situazione in via di miglioramento, soprattutto per quello che riguarda gli investimenti che ogni Comune sta realizzando al fine di rendere accogliente e decoroso il nostro territorio. Molto positivo va valutato lo sforzo di programmare e condividere una serie di azioni per elevare la qualità degli eventi attrattivi per attirare sempre più visitatori e per sperimentare nuove formule anche in chiave turistica. Dobbiamo però insistere in sicurezza, legalità e decoro oltre ad agevolare le politiche abitative e residenziali nei centri oltre a prevedere l’apertura nelle frazioni a negozi multifunzione e concentrare e aggregare i commercianti in ogni comune. Le piazze devono riprendersi il ruolo di aggregazione e socialità per parlare e scambiarsi non solo merci, ma anche notizie sulla vita del quartiere e degli abitanti e i negozi faranno da presidio garantendone la cura, la pulizia, la sorveglianza e il servizio di vendita al dettaglio. I centri belli, puliti e abitati (se poi sono tranquilli e sicuri) inevitabilmente portano alla frequentazione di residenti e non".

"I nostri commercianti e ambulanti sono pronti a mettere in atto il loro sapere in ambito di ospitalità e accoglienza (animali compresi), sempre con il sorriso - prosegue Melandri - Sono operatori che negli ultimi anni hanno reagito alla crisi economica e dei consumi e che hanno sopportato le tante tasse che ne minano i loro fatturati. La crisi dei consumi la si può limitare offrendo una nuova idea di punto vendita, prodotti di qualità in un ambiente accogliente in grado di trasferire emozioni, affiancati a un servizio di assistenza e rapporto di relazione personale, anche con modalità nuove di vendita. Solo così il negozio fisico, puntando sulle relazioni, sarà sempre più una alternativa all’online. Nel centro storico di Lugo abbiamo strade e luoghi commerciali ben definiti: Pavaglione e zone limitrofe, Via Baracca, i Diamanti, Corso Garibaldi e Corso Matteotti (questi ultimi due nei tratti più a ridosso del centro). E' d'obbligo sostenere i commercianti di queste belle zone sia attraverso una formazione aggiornata che con strumenti di marketing adeguati, al fine renderli sempre più visibili e appetibili non solo in occasione di fiere o eventi, ma durante tutti i giorni della settimana. Fondamentale sarà anche il ruolo delle amministrazioni comunali nel rendere le vie e le piazze del centro storico uno tra i poli principali di attrazione per turisti e visitatori. Promozione del territorio, decoro urbano e rispetto delle regole sono la chiave per attrarre un pubblico sempre più qualificato e propenso alla spesa".

Screenshot-2018-5-18 Fwd comunicato - chiara tadini citynews email - Posta di CityNews SpA-2

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