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Economia

Tassa di soggiorno, l'amarezza degli albergatori: "Fondi investiti male"

Federalberghi Confcommercio Ravenna interviene sull'imposta ai turisti, ricordando di essersi "battuta fortemente lo scorso anno contro l’introduzione del balzello

"Dagli introiti della tassa di soggiorno il Comune si aspettava di più, ma alla fine il gettito percepito, pur sempre consistente, è stato pari a circa  1.700.000 euro nel 2013. Questa imposta è stata per lo più finanziata dai clienti degli hotel soprattutto da quelli dei lidi". Federalberghi Confcommercio Ravenna interviene sull'imposta ai turisti, ricordando di essersi "battuta fortemente lo scorso anno contro l’introduzione del balzello che, in molti casi, ha eroso ulteriormente i profitti delle strutture ricettive. Ben diversa l’esazione delle altre strutture ricettive ed extraricettive, come ad esempio i B&B".

"Quello che ancora oggi fa pensare all’assurdità di tale tassa è la sua totale inconsistenza a livello di ritorni, sotto il profilo economico, per il settore turistico. Discorso ben diverso vi sarebbe stato se fosse stata concepita come tassa di scopo - continua l'associazione degli albergatori -.  Dai dati di bilancio del Comune di Ravenna emerge come, passando da una spesa complessiva di circa 1.800.000 euro nel 2013 a circa 1.700.000 euro nel 2014, dagli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno sia finito ben poco nel bilancio turistico comunale. Se poi si pensa a come vengono investiti i pochi fondi girati a tale capitolo di spesa allora resta l’amaro in bocca".

Lo scorso anno, ribadisce Federalberghi Confcommercio Ravenna, "era stato fatto presente che, alla luce del verticale crollo del mercato italiano e al minor appeal del nostro territorio per gli stranieri, occorreva immediatamente porre le basi per una forte azione di rilancio in chiave turistica mediante un’azione di web marketing. A tale scopo propose anche le collaborazioni di esperti del settore e chiesto che, in occasione di bandi, incarichi o consulenze, il Comune ne certificasse l’efficacia e l’utilità sulla base dei risultati raggiunti per mezzo dei beneficiari dell’incarico".

"Il bando è stato vinto da un’agenzia ravennate, già nota per aver avuto analoga capacità anche in passato; peccato che la burocrazia abbia allungato i tempi e la strategia di promozione sia solo agli inizi, nonostante la stagione nei lidi sia alle porte - continua l'associazione di categoria -. Analizzando poi le tabelle sulla spesa turistica pubblicate in questi giorni da alcuni quotidiani (fino a pochi giorni fa il bilancio non era on line sul sito del Comune)  Federalberghi evidenzia alcune scelte non propriamente congrue. Ad esempio non si capisce perché i cittadini debbano investire ben 325.000 euro per il potenziamento del servizio navetto per Punta Marina e Marina di Ravenna nel periodo estivo per collegare gratuitamente il parcheggio scambiatore, anch’esso gratuito, col lungomare".

"Introducendo un ticket seppur minimo sarebbe possibile non gravare le tasche dei cittadini e delle imprese per tale iniziativa (che tra l’altro  doveva già essere finanziata in tutto o in parte dal pagamento dei parcheggi sul lungomare) quando vi sono zone, come ad esempio lido di Savio o Lido e Lido di Classe che sono sprovviste di collegamenti con la città e la stazione di Savio - aggiungono Fderalberghi Confcommercio Ravenna -. Altri risparmi di spesa erano stati proposti nella diversa programmazione ed apertura degli uffici Iat, uffici che per molti aspetti sono ormai superati dalle nuove tecnologie e che si potrebbero sostituire trasferendo, alcuni compiti d’informazione sulle strutture ricettive e non dei singoli lidi".

"Stona anche la quota del 20% di gestione del verde pubblico (340.000 euro) attribuita alla spesa turistica quando sono poi previsti ulteriori 30.000 euro per la manutenzione delle fioriere e delle aiuole nei lidi e in città. Sarebbe forse importante che l’Amministrazione si spendesse per un’attenta politica di conservazione delle pinete e delle aree verdi dei Lidi che a causa della subsidenza stanno scomparendo e che ancora oggi contribuiscono alla ricchezza della nostra offerta turistica - chiosano -. Da notare poi che nel verde delle pinete sono inseriti i campeggi e che proprio i gestori degli stessi contribuiscono nelle aree in cui sono ubicati alla salvaguardia di tale patrimonio".

"Proprio alla luce di questi possibili risparmi di spesa e della mancanza di una destinazione di scopo della tassa di soggiorno", Federalberghi Confcommercio Ravenna ritiene che "tale tassa debba essere abolita perché è balzello del quale se ne fanno quasi totalmente carico le imprese alberghiere che ne sopportano gli effetti negativi sotto il profilo delle tariffe. Effetti negativi che si sommerebbero alla Tari, alla Tasi e ai nuovi balzelli che si verranno a coniare a danno delle imprese. Questo sarebbe anche in linea con la recente azione di Governo che dice di voler sostenere i consumi col taglio delle tasse".

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