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Tari, gli imprenditori: "La stangata estiva alle aziende pesa più dei rifiuti prodotti"

"Le imprese dovranno versare entro il 31 luglio il primo acconto Tari 2015 e contemporaneamente il saldo Tari 2014, una spiacevole coincidenza che metterà ulteriormente in difficoltà i bilanci aziendali"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

"Le imprese dovranno versare entro il 31 luglio il primo acconto Tari 2015 e contemporaneamente il saldo Tari 2014, una spiacevole coincidenza che metterà ulteriormente in difficoltà i bilanci aziendali. Dal 2013 (ultimo anno in cui era in vigore la TIA) le imprese del territorio hanno visto aumenti rilevanti che in alcuni casi hanno superato abbondantemente il 50%, risultato della scarsa attenzione da parte delle Amministrazioni che hanno anche abbandonato la consuetudine di concertazione con il mondo delle imprese per capirne gli impatti reali.

Il Tavolo provinciale delle Associazioni Imprenditoriali ha da sempre richiesto chiarimenti, possibilità di confronto ed inviato puntualmente osservazioni e puntualizzazioni sulle bozze di Regolamento e Piano d'Ambito, proponendo un documento unico frutto della concertazione del mondo dell'imprenditoria locale, composto da tredici Associazioni in rappresentanza di tutte le Categorie.

Nonostante ciò, le risposte che abbiamo ricevuto dall'Assessore provinciale Roncuzzi prima e i dai Comuni dopo, non hanno tenuto conto delle osservazioni inviate dal Tavolo in merito, ad esempio, alle riduzioni per le aziende che producono rifiuti speciali: queste imprese non avranno più gli sgravi a cui avevano diritto in precedenza e in pratica, oltre a pagare direttamente lo smaltimento dei rifiuti speciali, dovranno pagare per intero anche la Tari.

Hera infatti sta inviando alle imprese le comunicazioni di non accoglimento delle richieste di riduzione della tassa rifiuti (Tari). Queste richieste erano motivate dalla contestuale produzione di rifiuti speciali non conferibili al servizio pubblico, e quindi smaltiti a proprie spese. Il diniego è dovuto al fatto che i Comuni della provincia non hanno modificato il regolamento, nonostante la richiesta avanzata da oltre un anno dal Tavolo delle Associazioni Imprenditoriali. L’attuale regolamento, infatti, provoca gravi disparità fra le imprese, a seconda delle categorie merceologiche. La richiesta, invece, era che lo sgravio fosse dovuto a tutte le imprese che, indipendentemente dalla categoria, si trovino a dover smaltire a proprie spese parte dei rifiuti.

Non meno importante, come riportato sopra, la coincidenza di due scadenze Tari: il saldo a conguaglio 2014 e il primo acconto 2015 da corrispondere entro la medesima data che peserà come un macigno sui bilanci delle imprese, in un momento difficile e delicato come l’attuale. Rimane comunque, più in generale, in pregiudicato la questione del riequilibrio tra utenze domestiche e non domestiche, in particolare per rendere più equi e aderenti alla realtà le tariffe di categorie più pesantemente colpite dalla crisi e/o da fenomeni di concorrenza sleale".

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