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Il Senato vota il blocco delle estrazioni, il sindaco: "Scelta dissennata e distruttiva"

“Con una devastante leggerezza, senza alcun confronto e attraverso l’approvazione di un emendamento chiaramente estraneo al Ddl semplificazioni, il Senato ha votato oggi il blocco di un intero settore industriale"

"Se Lino Banfi va all'Unesco allora sarà Renato Pozzetto a decidere quali zone d'Italia saranno soggette ad attività estrattive". Usa l'ironia, forse per stemperare la preoccupazione, il sindaco Michele De Pascale, rispondendo martedì in Consiglio comunale al question time del consigliere del partito democratico, Lorenzo Margotti, su "Quale futuro per il settore Oil and Gas dopo il Dl Semplificazioni del Governo".

“Con una devastante leggerezza, senza alcun confronto e attraverso l’approvazione di un emendamento chiaramente estraneo al Ddl semplificazioni, il Senato ha votato oggi il blocco di un intero settore industriale, quello delle estrazioni, mettendo scientemente in crisi tantissime aziende e migliaia di lavoratori e famiglie e costringendo il Paese a dipendere esclusivamente da fonti importate per l’approvvigionamento di energia, negandogli un futuro di maggiore sicurezza e costringendolo all’asservimento alle multinazionali - prosegue poi in una nota il primo cittadino - In questi giorni abbiamo condotto uniti – istituzioni, lavoratori, sindacati e associazioni – una battaglia senza tregua, siglando un appello pubblico e inviandolo a Conte, Di Maio e Giorgetti; scrivendo a Salvini – che più volte si era detto favorevole alle estrazioni e che, in coerenza con quanto ha dichiarato, invito nuovamente a Ravenna per incontrare lavoratori e aziende  – appellandoci alla Presidente del Senato Casellati e, in un ultimo estremo tentativo, questa mattina anche al Presidente della Repubblica Mattarella. In quanto sindaco di un territorio che estrae gas naturale da 60 anni, tenendo insieme industria, ambiente, cultura e turismo, che rappresenta un’eccellenza per esperienza, innovazione e know how e che concentra il 13% delle attività e il 29% dell’occupazione regionale del settore, continuerò a battermi insieme alle aziende e lavoratori contro una scelta dissennata e distruttiva”.

"In difformità dal gruppo ho votato contro l'emendamento Lega e Movimento 5 stelle che blocca le trivellazioni - aggiunge in una nota il senatore del pd Stefano Collina - Il territorio di Ravenna estrae gas da sessant'anni e ha saputo costruire compatibilità tra industria, turismo, beni ambientali e culturali. Le istituzioni, i sindacati, le associazioni di categoria a Ravenna sono uniti nel contrasto a questa scelta del governo che, senza alcun confronto, liquida in modo disastroso un tema così importante come l'approvvigionamento energetico del nostro paese. Martedì 5 febbraio parteciperò all'incontro che il sindaco di Ravenna De Pascale ha convocato per valutare gli impatti negativi della norma appena votata dal Senato".

"Purtroppo alla fine avrà un solo e drammatico effetto pratico: mettere a repentaglio il lavoro di tanta brava gente che fa il proprio dovere, paga le tasse e contribuisce a mandare avanti questa nazione, senza chiacchiere ma con i fatti - conclude Gianni Bessi, consigliere regionale - Tra l’altro, la Lega di Matteo Salvini, partito di governo, si è sempre detta contraria alla misura di blocco, ma su questa partita cruciale ha improvvisamente perso la parola. E forse anche la parte del decreto Semplificazioni sul passaggio delle concessioni delle grandi centrali idroelettriche alle regioni del nord senza che queste spendano un euro è un elemento cruciale dell’approvazione del provvedimento? Pensare male si fa peccato ma spesso ci si prende, sosteneva Giulio Andreotti".

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