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Turismo, albergatori e affittuari stilano il "Manifesto dell'ospitalità relazionale"

Il gruppo Host in Ravenna, legato a CNA Turismo, ha reso pubblico il suo “manifesto d’intenti” che interviene su tutti i temi legati alla ricettività extra-alberghiera e al mondo degli affitti brevi, privati o d’impresa

Il gruppo Host in Ravenna, legato a CNA Turismo, ha reso pubblico il suo “manifesto d’intenti” che interviene su tutti i temi legati alla ricettività extra-alberghiera e al mondo degli affitti brevi, privati o d’impresa. Al gruppo stanno aderendo host che fanno locazione turistica nelle varie forme esistenti (case vacanza, b&b, appartamenti su Airbnb, ecc.) cercando di valorizzare questa parte di ricettività – sempre più richiesta dai turisti – e favorendo l’interscambio tra le esperienze, la creazione di reti tra host e servizi per i turisti (ristoranti, botteghe artigiane, guide turistiche, trasporti, attività culturali) e aiutando gli operatori a emergere e a mettersi in regola da ogni punto di vista (fiscale, normativo, statistico, di pubblica sicurezza).

“Il manifesto di Host in Ravenna è un grande passo avanti per dare voce e fare emergere questo mondo così importante per il turismo ravennate – afferma Nevio Salimbeni, responsabile di CNA Turismo Ravenna e componente della Cabina di Regia della “Destinazione Turistica Romagna” – aiutandolo a gestire meglio tutti gli aspetti normativi e valorizzandone il contributo decisivo rispetto all’aumento di richiesta di questa forma di turismo, in particolar modo nella città d’arte. E’ una direzione obbligata che comporta impegno da ogni parte: gli operatori e i proprietari di appartamenti devono lavorare nella piena legalità e far diventare più professionale la loro offerta di esperienza; il mondo pubblico deve modificare norme fuori dal tempo (come il divieto di promozione da parte dei B&B) e consentire, per esempio, anche agli host delle grandi piattaforme digitali di ottenere l’accredito per poter dichiarare gli ospiti in Questura, visto anche l’obbligo inserito di nuovo anche nel “Decreto Sicurezza” in via di approvazione in Parlamento. Forse è giunto il momento – conclude Salimbeni – di rinnovare le norme nazionali e, soprattutto, regionali che riguardano questo comparto mettendo finalmente anche l’Italia al passo con le trasformazioni digitali e le richieste di vivere "like locals" che hanno modificato il modo di fare turismo; per farlo occorre ridurre fortemente la burocrazia (per tutti i soggetti del mondo turistico, e non solo per questi) e saper riconoscere le differenze tra offerte (quella alberghiera, quella extra- alberghiera, quella legata alla proprietà immobiliare) che si rivolgono a esigenze differenti ma hanno tutte bisogno di un territorio che funzioni".

Il gruppo Host in Ravenna, si legge nel manifesto d'intenti, si pone prioritariamente i seguenti obiettivi: fornire supporto allo svolgimento della professione di host e/o di gestore nel settore extralberghiero nel rispetto delle leggi vigenti in materia, sotto il profilo civilistico, amministrativo, fiscale e penale; favorire il dialogo e il confronto con le istituzioni per semplificare le procedure amministrative, stipulare convenzioni, rendere equa la tassazione e promuovere un evoluzione legislativa che riconosca e tuteli in pieno la locazione turistica breve, i servizi basati sulla sharing e sulla platform economy, il turismo e l’ospitalità in generale; tendere alla qualificazione delle attività di ospitalità, dei servizi e dei prodotti per migliorare l’esperienza degli ospiti e valorizzare le località romagnole; anche attraverso la realizzazione di convenzioni a favore degli host che facilitino il loro rapporto con gli ospiti; operare con attività di formazione e di auto-aiuto che consentano di elevare il livello qualitativo dell’offerta dei singoli host e li mettano sempre in collegamento; fornire pareri e consulenza agli enti pubblici perché si arrivi ad uniformare territorialmente le norme e si predispongano interventi legislativi sensati rispetto alla premessa di questo manifesto; organizzare convegni, seminari, iniziative per promuovere nella comunità locale queste forme di ricettività e mettersi a disposizione per fornire pareri e consulenza ai decisori pubblici ed ai media; contrastare l’abusivismo nel settore per impedire che questo comporti un grave danno per le imprese stesse, per le famiglie, per l’economia, per il lavoro regolare e per la comunità.

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