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Turismo, presenze a corrente alternata. "Ma le tasse continuano a crescere"

"Nessuno si aspettava che il 2014 sarebbe stato l’anno del ‘rilancio’, vista la perdurante crisi economica, così come nessuno pensava di ritornare ai dati e ai flussi del livello precrisi", afferma Confcommercio

Calano le presenze nelle strutture alberghiere del litorale e di Ravenna rispetto al 2013. "Nessuno si aspettava che il 2014 sarebbe stato l’anno del ‘rilancio’, vista la perdurante crisi economica, così come nessuno pensava di ritornare ai dati e ai flussi del livello precrisi", afferma Confcommercio in una nota, che evidenzia come "le imposte comunali continuano ad essere al centro di costanti rialzi (l’ultima in ordine di tempo la Tari, con scadenza 31 luglio, ma altre sono in arrivo a settembre e dicembre)".

"In una situazione che possiamo definire ‘di stallo’ per molte imprese turistiche del nostro territorio, la decisione dell’Amministrazione comunale di rivedere all’insù imposte e tasse appare anacronistica (come ad esempio la Tasi), fuori da ogni logica e severamente penalizzante per un settore, come quello turistico, che potrebbe dare un contributo determinante all’economia territoriale - proseguono da Confcommercio -. Al contrario chiedendo ulteriori sacrifici alla categoria si rischia di mettere seriamente in difficoltà aziende (molte delle quali familiari) che faticano a restare sul mercato, sempre più complesso e competitivo".

"Chiunque è capace di gestire un Comune, facendo cassa aumentando le tasse e mantenendo così inalterate le spese; sono certamente più lungimiranti gli amministratori che non fanno ricadere sulle ‘solite’ imprese i costi dei servizi costantemente in aumento solo per avere maggiori dividendi dalle multi utility - continua l'associazione di categoria -. In generale, i prezzi applicati dal settore alberghiero ravennate sono rimasti stabili nel 2014, nel senso che non ci sono stati aumenti (nonostante l’introduzione della tassa di soggiorno e le alte commissioni pagate sui portali di prenotazione on line) e ciò a riprova della sensibilità degli imprenditori per il difficile momento economico".

"Gli albergatori hanno deciso di non aumentare i prezzi delle camere, ma piuttosto di intervenire rivedendo al ribasso i costi di gestione, tagliando laddove si poteva mantenendo la qualità. Questo significa essere oggi imprenditori - conclude Confcommercio -. All’Amministrazione chiediamo di essere ‘imprenditore’, nelle scelte e nell’applicazione delle tariffe e di intervenire con coraggio a sostegno del tessuto imprenditoriale ravennate, dando finalmente un segnale chiaro di vicinanza alle problematiche che quotidianamente le aziende vivono e intervenendo finalmente su quell’area dei furbetti dell’isee che, italiani o stranieri che siano, gravano sull’intera comunità dei contribuenti". 

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