Vendita di azioni di Hera, la posizione di SEL Ravenna
"La legge di stabilità 2015 ha prodotto tagli pesantissimi agli enti locali, che si sommano agli effetti perversi del patto di stabilità interno. Il risultato è che i Comuni sono in difficoltà tanto sul lato degli investimenti, quanto su quello della spesa corrente."
"La legge di stabilità 2015 ha prodotto tagli pesantissimi agli enti locali, che si sommano agli effetti perversi del patto di stabilità interno. Il risultato è che i Comuni sono in difficoltà tanto sul lato degli investimenti, quanto su quello della spesa corrente. É difficile garantire l'ordinaria manutenzione delle strade, quanto la garanzia dei servizi a cui siamo abituati, mentre a essere probabile è l'aumento della pressione fiscale locale.
È esattamente quello che denunciammo a dicembre, quando dicemmo che il Governo si sarebbe ripreso gli 80 euro con gli interessi, scaricandone la responsabilità su sindaci e amministratori locali. A questo si aggiunge la mossa perversa di aver consentito anche a Comuni virtuosi di poter investire liberamente solo le risorse che derivino da privatizzazioni. Nel nostro territorio questo ha indotto alcuni sindaci a ipotizzare di cedere quote di Hera Spa, privilegiando entrate presenti ad un flusso costante di dividendi futuri. Riteniamo che sia una scelta miope, contraria allo spirito dei referendum del 2011 e alla storia delle nostre comunità, che diedero vita alle municipalizzate grazie ad amministratori capaci di guardare all'interesse pubblico. Apprezziamo la presa di posizione della CGIL regionale, che giustamente stigmatizza qualsiasi tentazione di scendere sotto il 51% nell'azionariato di Hera da parte dei Comuni soci. Siamo contrari a qualsiasi cessione di quote della società, se non esplicitamente ed immediatamente finalizzate a investire risorse nella ripubblicizzazione del ciclo idrico e dei rifiuti."
L'Assemblea Federale di SEL