100 percussioni: ecco la regina della mbira Stella Chiweshe
Chiamatela regina della mbira, o più affettuosamente Ambuya Chinyakare, “la nonna della musica tradizionale”: Stella Chiweshe, ospite della rassegna di Ravenna Festival Le 100 percussioni, ha imparato da giovane a suonare la mbira, uno strumento vietato alle donne nella cultura dello Zimbabwe e proibito dal regime coloniale dell’allora Rhodesia, diventando così la prima artistica femminile che ha acquisito prestigio in una tradizione musicale dominata dagli uomini, nonché un simbolo della resistenza culturale.
E' Marco Zanotti, musicista instancabilmente curioso delle tradizioni e al tempo stesso incline alla sperimentazione, a conversare con Stella Chiweshe sabato 8 giugno, alle 18.30 presso il CISIM di Lido Adriano. L’incontro - a ingresso libero - offre l’opportunità di scoprire di più su questo strumento diffuso principalmente nell’Africa sub-sahariana e dotato di un profondo valore culturale, ma anche sul percorso artistico e umano della regina della mbira, per altro fra gli artisti coinvolti nel concerto trekking di domenica.
Mbira è un termine che nello Zimbabwe, e specialmente presso la popolazione Shona cui Stella Chiweshe appartiene, si riferisce sia allo strumento che al suo repertorio. Costituito da una serie di lamine di ferro intonate fissate a una tavola e pizzicate con le dita (in genere il pollice e l’indice, mentre le altre dita delle due mani sostengono lo strumento), la mbira è conosciuta in Europa anche con nomi quali sansa e malimba o con la definizione lamellofono. È spesso munita di un risuonatore costituito da una cassa di legno o da una zucca e il suono è talvolta arricchito da anelli infilati nelle lamelle, da tappi di bottiglia o conchiglie applicati al risuonatore. Nella cultura tradizionale dello Zimbabwe, la musica della mbira, da sola o con altri strumenti o con la voce, risuona in tutte le occasioni importanti: matrimoni, funerali, riti per onorare gli antenati, terapie dei guaritori.