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“Arte un ponte tra culture” il patrimonio diventa integrazione con le nuove guide interculturali

Il corso prepara persone che possano a loro volta guidare i propri conterranei alla scoperta della storia, della cultura e dei monumenti di Ravenna, parlando nella loro lingua

Martedì 17 gennaio è partita la seconda edizione del progetto "Arte un ponte tra culture", corso di formazione rivolto prevalentemente a cittadini di origine straniera per diffondere tra i migranti che si trovano a vivere e lavorare a Ravenna la conoscenza del patrimonio storico artistico italiano, accrescendo il senso d'appartenenza alla comunità, favorire l'integrazione e stimolare il confronto.

Il corso, promosso dal Comitato Fai Emilia Romagna in collaborazione con l'Associazione Amici del Fai - Restauro Monumenti e Paesaggio onlus e con il Fai - Fondo ambiente italiano, grazie al contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Ravenna, intende preparare persone che possano a loro volta guidare i propri conterranei alla scoperta della storia, della cultura e dei monumenti di Ravenna, parlando nella loro lingua.

Il corso comprende 8 lezioni teoriche e 8 visite sul territorio e si conclude sabato 22 aprile.

I corsisti parteciperanno come ciceroni alle Giornate Fai di Primavera 2017, accompagnando gli appartenenti alle proprie comunità alla scoperta dei luoghi nascosti che verranno aperti per visite straordinarie.

Sono 27 gli iscritti al corso, appartenenti alle diverse comunità di stranieri che vivono nella nostra città. Ad essi si sono aggiunte due volontarie del Gruppo Fai Giovani, a testimonianza di quanto questo progetto tenda all'integrazione, allo scambio e alla conoscenza reciproca.

C'è un comune patrimonio artistico e ambientale da difendere, condividere, trasmettere ma prima di tutto conoscere, poiché non si può amare ciò che non si conosce.

L'assessore all’Immigrazione Valentina Morigi, che ha ringraziato la Fondazione del Monte e il Fai: “Dopo la prima positiva esperienza dell’anno scorso – ha detto – viene riproposta questa bellissima iniziativa, che ci permette non solo di andare alla riscoperta e alla socializzazione del nostro prezioso patrimonio, ma di farlo aprendoci alle nuove cittadinanze, condividendolo con i nuovi cittadini di Ravenna e dell’intera provincia, che a loro volta diventano testimoni e divulgatori delle bellezze della città in cui vivono”.

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