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Venerdì, 19 Aprile 2024
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I cappelletti non sono mai Tempo Perso: il ristorante di Massimo Serena Monghini stravince alla Disfida Slow Food

Massimo Serena Monghini e Silvio Piccari dell'Osteria del Tempo Perso vincono il trofeo più ambito delle lande romagnole: la Disfida del Cappelletto della condotta Slow Food

All'Osteria del Tempo Perso, in via Gamba, non si va tutti i giorni. Ci si va per festeggiare qualcosa, per trattarsi bene, per sentirsi a casa (ma con qualcuno che cucina meglio!) e per rilassarsi in un'atmosfera jazzata e "alleniana" che, attenzione, non è la solita messinscena radical chic, ma un'autentica profusione di buon gusto, in un locale raccolto e mai troppo rumoroso, pieno di libri e fotografie che raccontano l'altra passione del proprietario, Massimo Serena Monghini: la musica.

Ed ora la collezione si impreziosisce con il trofeo più ambito delle lande romagnole: la zuppiera in ceramica faentina con un prezioso disegno di Tonino Guerra, primo premio alla "Disfida del Cappelletto" Slow Food che è appena stata adottata in questo piccolo paradiso del palato. Gli agguerriti rivali che si sono sfidati a colpi di brodo bollente alla presenza del critico gastronomico Graziano Pozzetto sono l’Hostaria 900 di Imola, il Radicchio Rosso di Ravenna, l'Ustarì di dù Cantòn di Mezzano, il Ristorante Pizzeria Molinetto di Punta Marina e La Mascotte di Russi.

Sei assaggi e un settimo fuori concorso preparato dalla Condotta Slow Food ravennate (dev'essere stata durissima!) e la severa giuria ha emesso il salomonico verdetto; il premio del pubblico invece è andato al russiano Mascotte, più rustico, che si è aggiudicato una targa in (stupite) mosaico.

I Cavalieri che fecero l'impresa sono il già citato maître Serena Monghini e lo chef Sivio Piccari, già fregiato da Slow Food nel 2010 del miglior Cappelletto in brodo di cappone e, oltre ad essere i "cappellettai magici" del 2016, possono deliziarvi con piatti della tradizione rivisitati con gusto e creatività seguendo il corso delle stagioni (cito solo l'ultima delizia assaggiata di persona, il risotto mantecato con burrata pugliese, polvere di liquirizia e triglia arrostita e un classico dei dessert, la terrina ai tre cioccolati) e le migliori bottiglie di vino, volendo, comodamente abbinabili ai manicaretti a loro discrezione in caso ammettiate subito di non capirci una cippa. Se invece volete fare lo stesso il teatrino del sommelier con l'ultima fiamma, i colleghi o i nuovi amici, troverete un ambiente elegantemente complice e discreto.

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