"Colonie per l'infanzia nel ventennio fascista", il progetto del regime per "plasmare" la gioventù
Viene presentato a Ravenna, in prima assoluta, alle ore 18 di martedì 12 marzo alla Sala Muratori della Biblioteca Classense, il volume “Colonie per l'infanzia nel ventennio fascista: un progetto di pedagogia del regime” a cura di Roberta Mira e Simona Salustri.
Si tratta di una originale ricerca interdisciplinare, in corso da diversi anni e promossa dagli Istituti storici di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, sul forte investimento operato dal regime all'interno di queste strutture, non solo per aumentare costantemente il numero dei bambini accolti e riqualificare gli spazi fisici con grandi progetti architettonici, ma anche per plasmare un nuovo tipo di gioventù italiana e per trasmetterle in ogni momento della giornata i temi più cari all'ideologia fascista.
Oltre ai due saggi delle curatrici, rispettivamente sulla pedagogia totalitaria attuata nelle colonie e sulle gestione sempre più centralizzata pretesa dal regime negli anni del massimo consenso, il volume contiene anche contributi specialistici come quello del dottor Giancarlo Cerasoli sugli aspetti sanitari applicati nelle colonie e considerazioni del professor Valter Balducci sulle finalità politiche affidate agli architetti che progettarono in quegli anni le costruzioni più interessanti.
Infine completano l'opera ulteriori due saggi di giovani ricercatori romagnoli quali Luca Rossi sulla ricaduta economica locale di questa intensa attività edilizia e Laura Orlandini sui manuali di formazione assegnati a vigilanti e direttrici delle colonie negli anni Trenta.
Dunque uno studio molto ricco e articolato, che tiene conto delle numerose pubblicazioni e analisi già condotte sul tema, ma in grado di analizzare aspetti importanti della politica nazionale partendo proprio dai provvedimenti assunti nel settore dell'educazione giovanile, così fortemente presidiato dal fascismo. Le spiagge della Romagna dovevano essere il luogo della più visibile celebrazione delle politiche innovative portate avanti dal regime e perciò risultare anche un grande elemento per la ricerca di consenso, a cui furono attenti e dedicati numerosi servizi di propaganda.
Nel corso della presentazione alla Classense saranno infatti proiettati anche alcuni filmati LUCE dell'epoca che arricchiranno una mostra documentaria prossimamente visitabile a fine aprile presso la chiesetta di S. Maria delle Croci, in via Guaccimanni.
Alla presentazione del volume, edito da Longo, saranno presenti alcuni dei sei autori più il presidente Guido Ceroni e il direttore Giuseppe Masetti dell'Istituto storico della resistenza e dell'età contemporanea di Ravenna che è stato il capofila del progetto di ricerca, sostenuto anche dalla Regione Emilia- Romagna nell'ambito della L.R. 3/2016 sulla Memoria del Novecento.