Rebekka Bakken, la voce del jazz scandinavo
Ravenna Jazz al Teatro Socjale di Piangipane è da sempre sinonimo di grandi voci. E sarà così anche per l’edizione 2019 della kermesse jazzistica, con due concerti accomunati appunto dalla presenza di carismatiche voci femminili.
Il primo appuntamento sarà martedì 7 maggio (alle ore 21:30) con la cantante e pianista norvegese Rebekka Bakken e le conturbanti atmosfere vintage del suo progetto “Things You Leave Behind”, con Johan Lindström alla chitarra, Jesper Nordenström alle tastiere, Jonny Sjo al basso elettrico e Rune Arnesen alla batteria. Ravenna Jazz torna poi al Teatro Socjale il 10 con la cubana Yilian Cañizares. Biglietti: prezzo unico euro 12 (tessera Arci obbligatoria euro 5).
Il concerto Aperitif pomeridiano, al Caffè del Ponte Marino (ore 18:30, ingresso gratuito), sarà invece esclusivamente strumentale, in compagnia del fisarmonicista Massimo Tagliata, che spazierà dal tango al jazz toccando altri generi connessi al ritmo da ballo argentino.
Nata a Oslo nel 1970, Rebekka Bakken si è imposta come figura di spicco nella nutrita schiera delle cantanti jazz scandinave della sua generazione. E la concorrenza non era certo da poco, da Silje Nergaard a Solveig Slettahjell. Forte degli studi di piano e violino, oltre che di una voce di incredibile sensualità, nel 1995 si trasferì a New York. Fu qui che conobbe il chitarrista austriaco Wolfgang Muthspiel, col quale diede vita a un duo attivo sia nella scena dei club statunitensi che su disco, con tre album tra il 2000 e il 2002. L’anno seguente rientrò in Europa, stabilendosi in Austria: in quel momento prese definitivamente slancio la sua carriera, col primo disco da solista, The Art of How to Fall, distribuito dalla Universal come poi tutti i suoi successivi, sino al più recente Things You Leave Behind (2018), dalle irresistibili atmosfere rétro, che segna il passaggio alla OKeh/Sony. Una progressione di album che hanno messo in luce la varietà degli interessi della Bakken, alla quale il jazz sta decisamente stretto: si spazia dal folk al pop, con una forte impronta cantautorale.
Il solo di Massimo Tagliata, tra improvvisazioni e celebri motivi rivisitati con la fisarmonica, è un percorso musicale tra tango e altri generi che hanno influenzato il celebre ritmo da ballo argentino, dal jazz al valzer musette francese, dal flamenco al pop italiano.
Tagliata, nato a Siracusa nel 1973, si dedica al tango sin dall’adolescenza ma ha poi seguito anche le strade della musica latina e del jazz. Nel 2006 ha fondato insieme al chitarrista Andrea Dessì il gruppo “Marea”, tutt’oggi in piena attività. Ha inoltre collaborato a lungo con Biagio Antonacci, Franco Fasano, Antonella Ruggiero e ha inciso con Frank Marocco, Javier Girotto, Elisa, Il Volo.