"A cantar canzoni non si muore": parole, poesie e musica contro la guerra
Serata emozionante, martedì alle 21 (Alfonsine, Giardino della Biblioteca comunale) in compagnia di Mascia Foschi, accompagnata al pianoforte da Alessandro Nidi, per riascoltare nelle interpretazioni della cantante e attrice forlivese, alcune tra le più celebri poesie e canzoni mai scritte contro la guerra: brani e versi indimenticabili che hanno influenzato intere generazioni.
Foschi che, come ha scritto in passato La Stampa di Torino, “ha voce d'angelo e una presenza scenica che a qualcuno ricorda Rita Hayworth” si cimenterà in una sequenza di interpretazioni di mostri sacri della canzone italiana e internazionale: da De André a Guccini, da Dario Fo a Enzo Jannacci, passando per un capolavoro come “L'opera da tre soldi” di Bertolt Brecht musicata da Kurt Weill e la sua violenta critica contro una borghesia europea gretta e ottusa che da lì a pochi anni (l'opera è del 1928), avrebbe trascinato l'Europa in un uno degli eventi più catastrofici dell’era moderna, la Seconda Guerra Mondiale. Che non ha lasciato buoni precetti da rispettare, ma solo milioni di morti da piangere.
Per le nuove generazioni di artisti che sono sfuggite a tutto questo e che hanno cantato le distruzioni e le tragedie umane, la parola d’ordine è non dimenticare. Questo racconto musicale e poetico vuol intonare un fermo “No alla guerra”, ripercorrendo le note e le parole di grandi musicisti e poeti che ne hanno raccontato le miserie di quegli anni per mai scordare l’orrore, la stupidità e l’inutilità della guerra.
E in questa serata, sul palco insieme a Foschi e Nidi, sarà come se rivivessero attraverso versi indimenticabili come “Cadesti a terra senza un lamento/ e ti accorgesti in un solo momento/ che la tua vita finiva quel giorno/ e non ci sarebbe stato ritorno” Fabrizio De André, o ancora, un sommo poeta come Giuseppe Ungaretti, che fu in trincea durante la prima guerra mondiale, con la sua “Soldato”: “Di che reggimento siete, fratelli?”.
A 70 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, e nonostante questo lungo periodo di pace nell'Europa occidentale (ma non dimentichiamo i Balcani) esiste solo una certezza: che non riusciremo mai a liberarci per sempre dalle guerre. Ma – come insegna Foschi nel suo straordinario spettacolo – “si canta per non dimenticare, si canta per sentirsi vivi, ma soprattutto, a cantar canzoni non si muore”.
Ingresso gratuito. Informazioni: Emilia Romagna Festival - tel. 0542 25747 - www.emiliaromagnafestival.it