Tre fedi un solo Dio: un concerto dedicato alle tre grandi religioni monoteiste
È dedicato alle tre grandi religioni monoteiste il concerto Tre fedi un solo Dio, in programma giovedì alle 21.30 nella Basilica di San Vitale, dove tre voci femminili - Patrizia Bovi, Françoise Atlan e Fadia Tomb El-Hage - eseguono canti sufi, maroniti, della tradizione ebraica e cristiana accompagnate dal liuto di Peppe Frana e da salterio e percussioni di Gabriele Miracle. Il progetto, diretto da Patrizia Bovi, nasce a conclusione delle due mostre sulle Tre Religioni del Libro (Religions of the Book) e su I luoghi di pellegrinaggio (Sacred Places, Sacred Books) tenutesi al MAS e all’Hendrik Conscience Heritage Library di Anversa su commissione del Centro musicale e culturale AMUZ della stessa città belga. Le mostre di Anversa avevano l’obiettivo di mettere in luce gli elementi comuni, più che le differenze, tra le tre religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islam, rappresentate dai tre luoghi di pellegrinaggio principali, Gerusalemme, Roma e la Mecca. Forte della lunga ricerca come musicista specializzata nel repertorio medievale e rinascimentale, interpretato con grande attenzione alle tradizioni musicali viventi nell’area del Mediterraneo, Patrizia Bovi ha invitato Fadia Tomb El-Hage, libanese, esperta di tecniche vocali sia orientali sia occidentali, e Françoise Atlan, cantante di origini giudaico-berbere, a esplorare insieme a lei la musica della parte mistica dell’Islam, quella della chiesa maronita d’Oriente e la tradizione ebraica sefardita. Il programma dunque comprende brani della tradizione sufi, come l’invito alla preghiera Ayyuhal Nas, o Tala’a a’alaynal badru, e canti maroniti, come Kyrie eleison, Ya Khaliqual akwani e Abo-d-Qûshto in arabo, siriano e aramaico. I canti della tradizione ebraica vengono dal Cantico dei Cantici oppure sono tratti da repertori regionali come il giudaico provenzale Adonai be kol shofar, o i brani Ay madre e Cum mucha lecenzia che vengono dalle regioni balcaniche e dal Marocco, dove gli ebrei avevano trovato rifugio dopo la diaspora del 1492. I canti cristiani sono preghiere e inni alla Vergine Maria della mistica Ildegarda di Bingen o “conducti” e mottetti tratti dal Codice Las Huelgas del XIII secolo, un manoscritto in uso al monastero femminile di Santa Maria di Las Huelgas a Burgos; oltre ad alcuni brani di tradizione orale come lo Stabat Mater di Calenzana (Corsica) e il canto di passione delle donne di Ischitella (Puglia), E lu giovedì sante.