Fellini e Dante, convegno internazionale a Ravenna
Il 29 e 30 maggio prossimi la Biblioteca Classense in occasione del 750° Anniversario della nascita di Dante Alighieri organizza un convegno internazionale sull'ispirazione dantesca del cinema di Federico Fellini. Il tema particolarmente intrigante non è mai stato affrontato in Italia in maniera approfondita anche se i riferimenti danteschi nell'opera del grande regista sono stati spesso segnalati dai critici cinematografici e, anche se più raramente, dagli studiosi di Dante.
Naturalmente Fellini elabora e reinterpreta in chiave cinematografica le figure ed i concetti danteschi trasfigurandoli con quella sontuosa originalità figurativa che ne fa uno degli artisti contemporanei più importanti.
Ad esempio il tema della donna sempre presente, anzi dominante nei suoi film è semplicemente una figura edipica, erotica, attraente e a volte spaventosa, sempre misteriosa o sottende un significato più nascosto? Beatrice c'entra in qualche modo? La figura della rosa che Fellini introduce nei suoi film in vari modi, a volte eclatanti e grotteschi, a volte mimetizzata o nascosta, è l'indizio di una simbologia dantesca reinterpretata? Tanti ed interessanti sono gli interrogativi che un filone interpretativo dantesco del cinema di Fellini pone agli appassionati e agli studiosi del suo cinema.
Professori e critici provenienti da università europee ed americane nelle due giornate ravennati affronteranno questo argomento da diverse prospettive e secondo percorsi originali a partire dal semiologo Paolo Fabbri che analizzerà il rapporto Fellini e Dante attraverso la poesia di Buzzati; Federico Pacchioni della Chapman University (California) farà riferimento al Mastorna, il mitico film non realizzato di Fellini di chiara ispirazione dantesca a cui sono legate storie soffuse di mistero e che si è realizzato solo in forma di fumetto nei disegni di Milo Manara.
L'italianista dell'UCLA Massimo Ciavolella sottolineerà, invece, l'influsso felliniano nella rappresentazione fumettistica americana della Divina Commedia.
I docenti e critici cinematografici Gian Piero Brunetta e Paolo Bertetto affronteranno l'aspetto più prettamente cinematografico della visione dantesca di Fellini. La medievalista Mary Watt della University of Florida la cui relazione ci introduce in un ambito teologico, trova in Roma, la “città eterna” il punto finale dell’incontro artistico e spirituale dei due grandi personaggi della nostra cultura, mentre le relazioni dei professori Ripari e Pinto, rispettivamente delle Università di Bologna e Barcellona, seguiranno i loro orientamenti di studio e ricerca incentrati, con sfumature diverse, sui rapporti fra cinema e letteratura; Pinto analizzerà in parallelo la “dolce vita” dantesca e felliniana, Ripari si addentrerà, invece, nelle suggestioni dantesche del film E la nave va.
Ermanno Cavazzoni lo scrittore e saggista che ha scritto, in collaborazione con Fellini, il soggetto e la sceneggiatura del film La voce della Luna tratta da suo romanzo Il poema dei lunatici, rifletterà sulla contemporaneità dell'aldilà felliniano.
Venerdì sera alle 21.00, sempre nella Sala Muratori della Biblioteca Classense, verrà proiettato il film “Fellini Satyricon” del 1969 forse il film più enigmatico, misteriosamente simbolico e figurativamente “infernale” di Fellini, una fantascientifica discesa nel passato.
Introdurrà Paolo Fabbri.