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La Romagna si riscopre barocca con il festival "Humana Follia"

Accademia Bizantina lancia questo nuovo appuntamento musicale che fa tappa a Bagnacavallo, Faenza e Forlì. Tra gli ospiti Delphine Galou e Ottavio Dantone

Accademia Bizantina presenta la prima edizione del festival Humana Follia, in cui dal 9 al 13 marzo la musica del ‘600-700 diventa assoluta protagonista nel territorio romagnolo, che tanto ha dato e continua a dare nel campo dell’arte e della musica.

Il periodo barocco fu un momento di grande fermento musicale; da una parte si consolidarono tecniche e forme che poi ebbero enorme influenza nei decenni a venire, ma contemporaneamente fu anche un’epoca di grande sperimentazione, di estro e inventiva. Ecco quindi spiegato anche il nome di questo nuovo festival: Humana perché il legame musica-essere umano fu particolarmente stretto. L’uomo con le sue emozioni, passioni e debolezze ispirò molto i compositori barocchi, che utilizzarono la musica per descriverne la natura e le mille sfaccettature. Follia perché questa fu una componente molto importante, propria sia dei compositori che degli esecutori. Fu questo infatti forse il periodo in cui l’esecutore ebbe la maggiore libertà di interpretare e variare il testo musicale, ovviamente nel rispetto delle regole e della prassi del tempo. Il mondo delle variazioni e degli abbellimenti contraddistinse tutta la musica di questo periodo, ed è tuttora centrale per gli esecutori che al giorno d’oggi affrontano il repertorio barocco. La Follia (o Folia) fu poi un tema musicale, o meglio una struttura armonica su cui fu costruito il tema, nato intorno al ‘500 ma particolarmente diffuso nel XVII e XVIII secolo, sotto forma di tema e variazioni. Sono celebri le variazioni di Lully, Scarlatti, Corelli, Vivaldi e moltissimi altri, che fino a tutto il ‘700 improvvisarono sulle note della Follia.

Il programma di Humana Follia

Il primo appuntamento di Humana Follia (Faenza, Teatro Masini, 9 marzo), vedrà protagonista insieme ad Alessandro Tampieri e Accademia Bizantina, il contralto Delphine Galou.
La porta del Paradiso è un percorso attraverso il ‘600 e ‘700 strumentale e vocale, capace di stupire e incantare con le sue suggestioni, emozioni e raffinate sfumature. Grazie a un programma che spazia dal Concerto per archi, la Sonata, il mottetto per Voce sola e Basso, arie tratte da musica sacra e oratori, vengono toccati quasi tutti i generi propri della musica barocca, una occasione per avvicinarsi allo splendore di questo periodo d’oro della musica ma anche per approfondirne aspetti meno noti, grazie a pagine di musica di rara bellezza e fascino.

Il Festival prosegue presso il Teatro Goldoni di Bagnacavallo (11 marzo) con il concerto L’arte della Fuga. Ottavio Dantone, alla guida di Accademia Bizantina, propone la sua personale lettura del capolavoro di Bach, giunto a noi incompleto per il sopraggiungere della morte dell’autore e privo pertanto di alcune indicazioni, tra cui quella relativa agli strumenti necessari all’esecuzione. A lungo la musicologia ha affrontato e tuttora studia le possibili realizzazioni del monumentale BWV 1080, ipotizzando esecuzioni con strumenti a tastiera, ad arco oppure addirittura immaginando una natura trattatistica, destinata quindi più allo studio del contrappunto che non alla pratica musicale. L’esecuzione prevede un organico a parti reali composto da archi, cembalo e organo, un’ulteriore prova di quanto il barocco sia aperto a nuove letture, basate su una solida conoscenza dei canoni che ne caratterizzano la forma e la natura.

Il concerto di chiusura, dal titolo Venezia stravagante eseguito da Accademia Bizantina guidata da Ottavio Dantone (Teatro Fabbri di Forlì, 13 marzo) è interamente dedicato al mondo della musica strumentale della Serenissima. Venezia fu un centro nevralgico e particolarmente vivo nello sviluppo, diffusione e pratica della musica barocca. La fervente vita musicale permeava la città, grazie agli Ospedali, centri di insegnamento e pratica musicale per le orfanelle, ai numerosi teatri e occasioni di concerti nei ricchi palazzi dei nobili. Spesso musica sacra e profana si mescolavano, cantanti e compositori passavano senza problemi da un genere all’altro, cosa che non accadeva in altri contesti, meno liberali e condizionati da pregiudizi.

Biglietti

Intero 5€
Ridotto (over 65 - FAI - ARCI - Art Card - Cral) 13€
RIidotto (YoungER Card - Studenti - Studenti scuole di musica - Università) 5€
Accompagna un bambino a teatro: ragazzi fino a 16 anni - Gratuito Accompagnatore - 5€

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