Giancarlo Rastelli, un cardiochirurgo appassionato dell’uomo
All’ospedale di Ravenna arriva la mostra su Giancarlo Rastelli, un cardiochirurgo appassionato dell’uomo. Il 25 gennaio alle 18 si tiene la presentazione con la figlia Antonella.
Brillante ricercatore della cardiochirurgia, medico, ma soprattutto testimone e appassionato dell’uomo. Questo è stato Giancarlo Rastelli, la straordinaria figura di medico (per il quale è in corso la causa di beatificazione) morto a 37 anni nel 1970 per un tumore probabilmente causato dalle radiazioni a cui fu esposto durante la ricerca e le terapie ai pazienti che aveva in cura. A lui è dedicata la mostra che sarà visitabile dal 24 al 31 gennaio nell’atrio di ingresso (da viale Randi, accanto al bar) all’Ospedale Santa Maria delle Croci su iniziativa di Scienza e Vita Ravenna, in collaborazione con Gruppo Cultura AUSL Romagna, Hospice Villa Adalgisa, Istituto Oncologico Romagnolo, e che dal 9 al 15 febbraio animerà un altro luogo di cura, l’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì.
Giancarlo Rastelli fu un medico che visse dal ’33 al 1970 spendendo la sua vita professionale fra Parma e la Mayo Clinic di Rochester negli Stati Uniti. Pur in un periodo relativamente breve, durante la sua attività di ricerca, fece importanti scoperte nel trattamento delle cardiopatie congenite, mettendo a punto una tecnica cardiochirurgia, che porta il suo nome, utilizzata ancora oggi. Studenti dell’università di Bologna, incuriositi dal fatto che su quel medico, del quale studiavano la tecnica chirurgica, era in corso una causa di beatificazione, raccolsero materiale per allestire una mostra che approdò al Meeting 2018 e che da giovedì sarà visitabile al Santa Maria delle Croci. “Vediamo in lui un medico capace di un’arte terapeutica che si espresse con un profondo amore ed interesse verso il malato e parimenti con un rigore scientifico altissimo – spiegano gli organizzatori Ospedalieri della mostra –. Diceva: ‘la prima carità che il medico deve dare è la scienza…ma il sapere senza amore è nulla…fare entrare la ricerca nel lavoro di medico è farci entrare la vita’.