Gli automi mistici e "umani" di Mavis Gardella e Aleksandra Popova
Gli automi possono amare? Le macchine sono felici? Ecco alcune delle semplici domande poste dall'esposizione "Mistico automa... l'alba" di Mavis Gardella e Aleksandra Popova, in scena al Magazzino del Sale “Torre” dal 3 al 18 marzo.
Mavis Gardella propone domande, e non risposte: e proprio questo è il suo più innegabile merito. Nessun intento didascalico, educativo, esplicativo. Nessun dogma. Nessuna soluzione.
L'Arcangelo Gabriele (forse la più impressionante delle macchine esposte); Il Violinista; Icaro e tanti altri automi sottopongono un devastante paradosso, per cui le macchine appaiono più umane degli umani stessi. Questo, come conseguenza di una profonda crisi antropologica i cui esiti rimangono incerti ed indecifrabili; ma la cui realtà non può in alcun modo essere messa in dubbio.
Le sculture cinetiche sono inserite all'interno di gabbie e reticoli che disegnano lo spazio vuoto, e delimitano una sorta di bozzolo. All'interno, supportati da ingranaggi meccanici primordiali, pulsano soffietti, luci, cuori vivi e sanguinanti, ali che si dibattono. Per questo gli automi sono mistici: pur schiettamente meccanici e metallici, pulsano di umanità dolorante. Sono grotteschi, ma nel contempo reali e autenticamente drammatici; e in essi si fondono suggestioni futuribili, mitologiche e arcaiche, in una cronologia eversiva che disorienta, e che risulta difficile situare in un'epoca precisa.
Proprio questa dimensione simbolica, mitologica, arcaica riemerge nelle opere di Aleksandra Popova, nelle quali emerge un elemento folcloristico e concettuale. Qui il discorso si fa meno esplicito, più complesso e piu' metaforico, configurando un racconto aperto a varie interpretazioni ed evidentemente ancora “in divenire”. Così, di volta in volta, diventano protagonisti di questo racconto personaggi mitologici o animali destrutturati, alfabeti antichi ed esoterici, organi anatomici, strutture architettoniche.
Nella cornice archeoindustriale dei Magazzini del sale, tutti questi elementi, contradditoriamente arcaici e modernissimi, reali e mitologici, trovano la loro collocazione ideale. E vi attendono per sottoporvi, dietro una atmosfera apparentemente giocosa, questioni quanto mai impegnative.
Inaugurazione: sabato 3 marzo dalle ore 17.00.
Orari di apertura: feriali 15.00 – 18.00, prefestivi e feriali 10.30 – 12.30 e 15.00 – 18.00
INGRESSO GRATUITO