Gnod in concerto al Bronson. Storie da una comune Anni '70
Sabato 23 aprile Gnod e Bad Meds approdano in concerto al Bronson di Madonna dell'Albero (inizio ore 21.30; ingresso a offerta libera).
Il collettivo britannico Gnod è diventato un nome di culto per la sua psichedelia trasversale che unisce drone, kraut, flash tribali e un inguaribile gusto occulto.
Nati nel 2006 a Salford, Manchester, iniziano come un collettivo in continua trasformazione, con quindici elementi che si alternano sul palco. I loro live show sono dei riti sciamanici sempre imprevedibili, dal potente impatto scenico. La loro discografia conta ormai con una dozzina di cd-r, cassette e vinili, per etichette come Rocket Recordings (label attuale la stessa di Goat, Lay Llamas, Shit And Shine), Trensmat, Krokodilo (Blackest Ever Black) e la loro Tesla Tapes. Si ispirano a maestri quali Neu, Hawkwind, Popul Vuh, Pan Sonic, Sunburned Hand of The Man e Pharaoh Sander. Nel febbraio 2015 hanno pubblicato “Gnod Drop Out with White Hills II” al fianco della cult-band newyorkese dei White Hills, passata dal Bronson nella primavera dello stesso anno.
Difficile dare una descrizione di questo collettivo di Salford, un piccolo paesino vicino Manchester, dove i ragazzi vivono insieme da qualche anno in una specie di comune, alla maniera che potrebbe ricordare le comuni degli anni ‘70 in America. Negli anni nel progetto si sono alternati più di trenta musicisti, hanno sfornato tantissimi album, singoli, raccolte, progettato molte installazioni; le loro influenze sono Kurt Vonnegut, David Simon, Graham Hancock. Tra i loro estimatori c'è pure Julian Cope, sempre molto attento ai nuovi suoni nel mondo. Ogni concerto dei Gnod è un'esperienza unica e sonica, dove rumore e silenzio procedono per gradi, alternandosi ma senza mai smettere di rincorrersi: la vera messa a cui tutti dovrebbero andare la domenica mattina.
Info: 333 2097141
www.bronsonproduzioni.com