"Il calcio Secondo Ricci": omaggio al terzino del Bologna che vinse due scudetti
Si intitola Il calcio Secondo Ricci la serie di iniziative che il Bologna Club Romagna ha voluto dedicare al giocatore del Bologna degli anni trenta e quaranta, originario di Bagnacavallo, a ottant’anni dal suo esordio in Serie A.
Il programma prevede una mostra fotografica ospitata presso le Salette garzoniane del convento di San Francesco a Bagnacavallo, un incontro-dibattito e la proiezione di un film.
In particolare, la mostra viene inaugurata sabato 10 marzo alle 11 alla presenza dell’assessore alla Cultura Enrico Sama e resta aperta fino a sabato 24 nei seguenti orari: sabato e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20 e i giorni feriali dalle 17 alle 20. L’incontro-dibattito, dal titolo Come rotolava la palla negli anni trenta, si tiene alle 20.45 di venerdì 16 marzo nella Sala Oriani del convento di San Francesco e ha come relatore il giornalista e storico rossoblù Carlo Felice Chiesa. Giovedì 29 marzo, infine, alle 20.45 presso la Sala di Palazzo Vecchio viene proiettato il film Sono Cesare ma chiamatemi Mimmo, cortometraggio sulla vita di Cesare Alberti, grande bomber rossoblù degli anni venti. Ospite della serata sarà Orfeo Orlando, regista del film.
Secondo Ricci, al quale è intitolato lo stadio di Bagnacavallo, debuttò in Serie A nel Bologna il 16 ottobre del 1938. Vestì poi la maglia rossoblù per ben 183 volte, conquistando due scudetti, nel 1939 e nel 1941. Venne premiato come miglior terzino italiano nel 1940, anno in cui vestì per una volta anche la maglia azzurra della nazionale campione del mondo in carica.
"Il calcio Secondo Ricci – spiega il presidente del Bologna Club Romagna, Paolo Graziani – gioca sul doppio senso perché intende rimettere al centro delle sensazioni cosa fosse quel mondo, quali emozioni attraversasse il rapporto fra il popolo e lo sport, già divenuto fenomeno di massa. Ricci era una persona semplice e schiva, fu agricoltore prima di diventare assai bravo nel gioco del calcio verso la metà degli anni trenta, poi tornò a fare l’agricoltore agli inizi degli anni cinquanta quando appese le scarpette bullonate al fatidico chiodo. Ricci era un terzino, manovalanza, un grande senza sapere di esserlo. I suoi concittadini caricavano le panche su un cassone a cielo aperto di un camion, poi stipati come sardine e stracarichi di entusiasmo partivano all’avventura per vedere da vicino le gesta del campione di casa".
Le iniziative sono organizzate dal Bologna Club Romagna con il patrocinio del Comune, del Bagnacavallo Calcio e del Bologna Fc e la collaborazione del Centro Bologna Clubs e del Percorso della Memoria Rossoblù.
Il convento di San Francesco è in via Cadorna 14 e la Sala di Palazzo Vecchio in piazza della Libertà 5 a Bagnacavallo.