Il gioco d'azzardo raccontato da "Slot Machine" di Marco Martinelli
Da lunedì 23 a lunedì 30 aprile (riposo 25 e 28 aprile) va in scena al Teatro Rasi di Ravenna Slot Machine, il nuovo spettacolo di Marco Martinelli con Alessandro Argnani. La rappresentazione inizia alle ore 21.
Alessandro Argnani (Premio Ubu nel 2006 come “Miglior attore under 30”) è il protagonista di Slot Machine di Marco Martinelli, in cui si trova a fare i conti con il demone del gioco d’azzardo, una dipendenza molto comune nella quale è facile cadere e molto difficile uscire. Il Ministero della Salute ha creato l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, perché oltre due milioni di italiani sono a rischio. Ma il giro d’affari legato alle slot machine è enorme e, come si dice nello spettacolo, «in fondo in fondo, i giochi sono tasse!». Slot Machine verrà rappresentato nell’abside di retropalco del teatro Rasi. Mercoledì 2 maggio lo spettacolo sarà replicato alle ore 11 per gli studenti dell’Itis di Ravenna.
Slot Machine racconta la caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare del niente. Amara è la sua fine e, nel suo malato sogno di potenza, delira da solo dal fondo di un fossato di campagna, colpito a morte dai suoi strozzini, allo stesso tempo vittima e carnefice di se stesso.
Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga sulla nostra natura. E se siamo noi a interrogarlo, a interrogarne il concetto, l’essenza, la presenza millenaria nella storia dell’umanità, come un oracolo antico ci fornisce risposte ambigue: il gioco può manifestarsi come la voragine dell’autodistruzione solitaria, oppure, al contrario, come il senso più alto e bello dello stare insieme, del miracolo della convivenza. Il gioco può rivelarsi strumento demonico o danza angelica, inferno o paradiso, perché va al fondo della nostra enigmatica natura umana.
Il bivio è lì, davanti ai nostri occhi incerti e titubanti di pellegrini, e non vi è nessuna guida sicura che possa suggerirci la strada: è la nostra sorte che è in gioco, e tocca a noi e solo a noi scommettere su quale via prendere. E la scommessa non la si fa una volta per tutte: è una sfida da rinnovare ogni giorno, ad ogni ora di ogni giorno il bivio si ripresenta, implacabile. Dobbiamo puntare, in fondo, sulla strada da percorrere, è il nostro destino, la nostra destinazione: e siamo incastrati, non ci è possibile non scegliere, non possiamo non stare al gioco, al gioco della vita e della morte, non possiamo eludere e scappare. Il prezzo, e le conseguenze della giocata, saremo solo noi a pagarli: quel che, forse, possiamo e dobbiamo scegliere, è da chi e da che cosa lasciarci afferrare.
I numeri del gioco d’azzardo in Italia sono inquietanti. Nel 2017, stando ai dati ufficiali dei Monopoli di Stato, il “consumo lordo” di azzardo (i soldi tirati fuori dagli italiani complessivamente per giocare) è stato di 101,85 miliardi di euro, un aumento del 6% sul 2016 e del 142% sul 2007, con una spesa pro capite, tra i cittadini con più di 18 anni, di 1.697 euro. Inoltre, con lo strascico di danni crescenti denunciati dal Ministero della salute, è crollata la quota che finisce nelle casse dell’erario: nel 2004 i soldi che finivano in tasse erano pari al 29%, nel 2017 il 9%.
Una buona notizia arriva però proprio da Ravenna, dove recentemente il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la delibera sugli indirizzi attuativi della delibera regionale a contrasto delle ludopatie e sulla mappatura dei luoghi sensibili nel comune di Ravenna. Ciò ha portato a una precisa mappatura dei luoghi sensibili per contrastare un fenomeno allarmante come quello della dipendenza dal gioco d’azzardo, e a quelli che già la Regione ha individuato la delibera inserisce anche i siti dei Monumenti Unesco, le sale cinematografiche e i teatri.
Biglietti: Intero 8€ Ridotto* 5€
*Under20 e abbonati a La stagione dei teatri