La “Rapsodia in Blue” del Duo Petrouchka
Riparte la stagione invernale di ERF&TeatroMasini Musica martedì 15 gennaio presso la Sala dei Cento Pacifici al Ridotto del Teatro Masini, dove alle ore 21.00 si esibirà il Duo Petrouchka, composto da Massimo Caselli e Alessandro Barneschi, virtuosi del pianoforte a 4 mani, accompagnati dalla danzatrice Valentina Caggio in “Rapsodia in Blue” .
Il Duo Petrouchka, Massimo Caselli e Alessandro Barneschi al pianoforte a quattro mani, torna ospite a Faenza con la danzatrice Valentina Caggio con il concerto “Rapsodia in Blue”, in cui i brani di Debussy e Satie accompagneranno gli spettatori fino a Rapsodia in Blue stessa, il celebre brano di George Gershwin per pianoforte e orchestra qui arrangiato per pianoforte a 4 mani. Brani che evocano l’epoca elettrica di inizio ’900, quando si cominciava a esplorare tutto un nuovo continente musicale. Si parte dai Six Épigraphes Antiques di Debussy, composti proprio per il pianoforte a quattro mani nel 1914, che si rifacevano a quel gusto borghese, molto ottocentesco, di riprodurre opere celebri su una tastiera accarezzata da due paia di mani. Dalle sonorità astratte, con accordi sospesi e atmosfere arcaiche, sono stati scelti dal Duo Petrouchka per via dello stesso gusto intellettualistico con cui Debussy le ha composte. E dall’intellettualismo si passa al gioco, ma al gioco sofistico: quello di Erik Satie e del suo Tre pezzi in forma di pera, “Trois morceaux en forme de poire”. Satie li scrisse infatti per ribattere a una polemica nei confronti dello stesso Debussy, che lo accusava proprio di non porre le dovute attenzioni nelle strutture delle composizioni, di essere insomma un “facilone”, un “pollastro” (poire significa anche ‘pollo’, ‘ingenuo’, ‘allocco’). I Tre pezzi sono invece molto sofisticati, disposti in perfetta simmetria. Al termine di questo excursus, all’interno e attraverso il pianoforte a quattro mani, ecco il brano finale, la celebre Rapsodia in blu di George Gershwin, che chiude tutto come una sintesi e un’apoteosi, segnando l’evoluzione finale di uno strumento – il pianoforte – capace di sostenere le più sperticate invenzioni dell’ingegno umano.
Ad accompagnare il Duo Petrouchka e a rendere multimediale l’approccio con la musica sarà la danzatrice Valentina Caggio, che già ha accompagnato il Duo in Le Sacre du Printemps proprio a Faenza. Capace di aggiungere, da sola, un’ulteriore dimensione alla musica, facendola diventare corpo e storia, Caggio pratica la danza dal 1984. Tra i suoi maestri più celebri e influenti bisogna ricordare Carolyn Carlson, Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Dedita a frequenti iniziative e impegni anche a livello coreografico, come quello nel 2007 alla biennale di Venezia, il suo percorso artistico è fortemente intrecciato a quello educativo, formativo, terapeutico. Dal 2001 un’attenta riflessione su elementi del lavoro di psicoanalisti quali Jung e Ferenczi e di filosofi come Heidegger, Husserl, Jaspers e Merleau-Ponty ha contribuito alla creazione del suo personale modo di condurre gruppi di salute all’interno di servizi psichiatrici di Milano e Bergamo.