Un nuovo venerdì culturale alla Casa delle Aie": appuntamento con "A sem di rumagnòl"
E’ in programma per venerdì, alle ore 21, nel Teatrino della Casa delle Aie, un nuovo appuntamento della stagione culturale 2013-2014, organizzata dall’Associazione Culturale Casa delle Aie Cervia. In calendario vi è l’incontro “ A sem di rumagnòl” con Radames Garoia e Gabriele Zelli, grandi cultori della storia e delle tradizioni romagnole. Sono previsti interventi musicali di Michele Carnevali e Primo Montanari.
Si prospetta una serata in allegria all’insegna del motto: “A ridar e fa ben e se a ridém in dialet, l’è incora mei” (Ridere fa bene e se ridiamo in dialetto è ancora meglio). In programma vi è una divertente rassegna di brani umoristici in lingua romagnola, poesie, zirudelle e racconti scelti per alimentare il buonumore e ricordare personaggi, fatti ed avvenimenti della Romagna. Michele Carnevali e Primo Montanari eseguiranno brani della tradizione musicale romagnola, suonando rispettivamente un’ocarina e una fisarmonica.
La tematica del dialetto come elemento importante della realtà storica ed identitaria di una comunità è tornata d’attualità con le reazioni che si sono avute e con il dibattito che si è aperto sull’abrogazione approvata il 20 dicembre scorso dall’Assemblea della Regione Emilia-Romagna, della legge regionale n. 45 del 1994, che aveva per oggetto: “Tutela e valorizzazione dei dialetti dell’Emilia Romagna”. La serata culturale, in programma venerdì, come del resto altre iniziative successive del programma 2014 nel teatrino delle Aie, vanno viste come un contributo per rilanciare l’interesse per le tematiche relative alla salvaguardia e alla valorizzazione del dialetto.
Lo spirito della legge abrogata è ancora attuale. Non è stato corretto abrogare la legge partendo dalla constatazione dei mancati finanziamenti dal 2010 ad oggi (e questo è un’aggravante!) e facendo riferimento ad un’esigenza di presunta semplificazione normativa, senza creare i presupposti di un diverso provvedimento normativo. Se è vero che il dialetto sta venendo meno nell’uso comune, va sottolineato come oggi viva nella poesia, nel teatro, nella musica e nel cinema.
Il dialetto va visto come un bene culturale immateriale, legato profondamente alla storia e all’identità di un territorio. Per secoli il dialetto ha trasmesso memorie, saperi, emozioni. Non si può disperdere un linguaggio legato alla memoria del passato, che ci serve per capire il presente e costruire il futuro. E’ inoltre aperto il dibattito sul ruolo delle istituzioni e dell’associazionismo culturale nella tutela e valorizzazione del dialetto e sul coinvolgimento delle scuole su tali obiettivi. In questa direzione di rilancio del dialetto va anche l’impegno dell’Associazione Culturale Casa delle Aie Cervia.