L'apparenza inganna... al Comunale di Russi
In un vecchio appartamento di Vienna, tra vecchi mobili scomodi, ricolmi di abiti e scarpe, e disseminato di vecchie fotografie, un vecchio signore in maglietta e mutande striscia sul pavimento alla ricerca della sua limetta per le unghie.
Così Thomas Bernhard inizia L'apparenza inganna (1983) in scena martedì 14 febbraio 2017 al Teatro Comunale di Russi per la regia di Federico Tiezzi (ore 20.45). Un nuovo allestimento che ripropone il testo dell'austriaco giornalista, scrittore, poeta e drammaturgo Thomas Bernhard, già realizzato con successo da Tiezzi, e che nel 2000 gli valse il Premio Ubu per la regia.
Il capolavoro di Bernhard nel nuovo allestimento, con traduzione di Roberto Menin e drammaturgia di Sandro Lombardi, vede lo stesso Lombardi nei panni del vecchio artista Karl e Massimo Verdastro a impersonare il fratello attore Robert. Karl attende la visita di Robert. Sono entrambi anziani. Sono stati l'uno giocoliere, l'altro attore. Adesso sono in pensione. Si fanno visita regolarmente ogni martedì e ogni giovedì. Il martedì è Robert che va da Karl, il giovedì Karl rende la visita a Robert.
Costruito secondo un procedimento di alternanza tra monologhi e dialoghi, L'apparenza inganna racconta due solitudini: atroci, dolorose ma anche ridicole e beffarde. Il terzo polo della situazione è Mathilde, la defunta moglie di Karl. Il nucleo oscuro del contrasto è legato al testamento di Mathilde che ha lasciato la casetta dei week-end non al marito, ma a Robert. Da questo spunto si innesca un meccanismo a catena che porta i due a escogitare ogni possibile pretesto per soddisfare quelli che sembrano essere, con definizione beckettiana, i bisogni del tormento.
«A me gli attori / hanno sempre interessato / quelli notevoli», dice Karl a Robert. Anche a Bernhard hanno sempre interessato gli attori e questo emerge splendidamente dalla tessitura di una scrittura drammaturgica, consapevole quanto poche delle possibilità, delle psicologie, delle amarezze e delle euforie degli attori. E agli attori Bernhard offre anche con questo testo un combustibile straordinario. In due situazioni di speculare claustrofobia, nell'orizzonte limitato di una terra desolata dello spirito, è sorprendente l'ampiezza di registri e di stati d'animo, di sfumature e di invenzioni che il geniale drammaturgo austriaco offre ai suoi due personaggi. In uno stile asciutto e acido, Bernhard sciorina tutta una collezione di sofferenze e dispetti, richieste di aiuto mascherate da aggressioni, con il paradossale risultato di raggiungere una sinistra, corrosiva comicità.
La nuova scenografia affidata a Gregorio Zurla gioca su spazi ridotti nei quali gli spettatori sono a stretto contatto con gli attori, in un esperimento di abolizione della "quarta parete", allo scopo di ottenere un coinvolgimento emotivo massimo con il pubblico che, grazie a porte di armadi a specchio, si vedrà direttamente riflesso dentro lo spazio dell'azione. Questa scelta consente ai due attori di elaborare una recitazione tutta interiorizzata e perseguire lo scopo di offrire allo spettatore quasi la sensazione di entrare nei loro stessi pensieri, nei tormenti, nel non detto che muove le loro parole. Ciò che vale per i romanzi di Bernhard vale anche per il teatro, lo spettatore è l'altra parte di un dialogo.
La prevendita dei biglietti si svolgerà nella giornata del martedì con orario 10.00-12.00 e nella giornata del venerdì con orario 17.00-19.00. Nei giorni di spettacolo l'apertura della biglietteria sarà effettuata un'ora prima dell'inizio. È possibile acquistare i biglietti on line su vivaticket.it.
Per informazioni relative a spettacoli e servizi di biglietteria:
Teatro Comunale di Russi
Via Cavour, 10
Tel. 0544 587690 |e-mail: teatrocomunalerussi@ater.emr.it