La tradizione campana della Morte di Carnevale in Romagna con gli Ars Nova Napoli
Venerdì 1 marzo, dalle 22.00, il Teatro Socjale di Piangipane festeggia il Carnevale nel classico stile Napoletano: “La Morte di Carnevale” con gli Ars Nova Napoli che portano sul palco di Piangipane le antiche Tammurriate fino al bel canto Napoletano famoso in tutto il Mondo.
Stabilire l'origine esatta del Carnevale è piuttosto complicato. Le tesi più accreditate indicano il Carnevale come una vera e propria festa pagana legata ai riti romani dei Baccanali (in onore di Bacco) e Saturnali (che celebravano Saturno). Era forse la festa popolare più sentita dai napoletani. Durava più di un mese e iniziava la notte del 17 gennaio quando, in onore di Sant’Antonio Abate, si accendeva “ò cippo”, una catasta di legno nella quale finivano tutte le cose vecchie da bruciare e lasciare andare via.
La conclusione dei festeggiamenti, cosi come riportato ancora oggi in numerosi carnevali in giro per la Regione, era data dalla "Morte di Carnevale” il giorno di martedì grasso. In alcune città della Campania, una su tutte Montemarano, il momento è celebrato addirittura con un vero e proprio funerale per sancire la fine della baldoria e l’inizio del momento sacro.
Gli Ars nova Napoli sono un gruppo di sei giovani musicisti napoletani uniti dalla stessa passione per la musica tradizionale del sud - Italia. Da alcuni anni portano in giro per strade e festival il loro spettacolo in continua evoluzione. L' obbiettivo è partire dalle tradizioni popolari a noi vicine per raggiungere con la musica il resto del mondo. Il gruppo è composto da violino, fisarmonica, contrabbasso, charango boliviano, tamburi a cornice, chitarra e voci. Il reperterio costituito inizialmente da tarantelle, pizziche, tammuriate e serenate si è ampliato sempre di piu' con l'aggiunta di danze popolari dell' Est Europa. Lo spettacolo, vincitore dell' ultimo Ferrara Buskers Festival, ha aperto l' ultima edizione della Notte della Tammorra, celebre manifestazione curata da Carlo Faiello. Nel luglio 2012, nella la rassegna Estate a Napoli, lo spettacolo ha incontrato al Maschio Angioino il progetto Tela di Parthenope, compagnia di teatro danza internazionale, per ritrovare i rapporti esistenti tra favole, storie e musiche del mondo.
Naturalmente cappelletti nell’intervallo, come da tradizione.
Ingresso riservato soci Arci.