Omaggio ad Anna Magnani, una mostra a Palazzo Rasponi
Ravenna dedica una serie di eventi ad Anna Magnani per valorizzare il legame fra l’attrice e la città che diede i natali ai suoi famigliari. A Palazzo Rasponi la mostra fotografica dal titolo “15 Fotografi per Anna”. La mostra presenta una selezione fotografica che restituisce attraverso le immagini della sua filmografia la grande capacità espressiva di Anna Magnani. E’ composta da oltre 30 pannelli ed è realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di cinematografia - Cineteca Nazionale; il curatore è Sergio Toffetti. Gli scatti provengono dalla collezione di negativi della Fototeca della Cineteca Nazionale, e ritraggono l’attrice sui set dei maggiori film interpretati dalla Magnani: Avanti a lui tremava tutta Roma (1946), L'onorevole Angelina (1947), Assunta Spina (1948), Una voce umana (1948), Bellissima (1951), La carrozza d'oro (1952), Siamo donne (1953), Nella città l'inferno (1958), Risate di gioia (1960), Mamma Roma (1962), Roma (1972) sotto la guida di registi quali Alessandrini, Gallone, Mattioli, Camerini, Zampa, Castellani, Rossellini, Visconti, Renoir, Kramer, Monicelli, Pasolini e Fellini. Le immagini portano la firma di quindici grandi fotografi di scena del cinema italiano dell’epoca: Angelo Frontoni, Osvaldo Civirani, Vincenzo Palmarini, Aurelio ed Ettore Pesce, Raymond Voinquel, Paul Ronald, Rosario Assenza, Francesco Alessi, G.B. Poletto, Nicola Arresto, Franco Vitale, Vittorio Mazza, Divo Cavicchioli, Bruno Bruni. Sarà possibile assistere anche alla proiezione di video realizzati l’occasione.
La mostra sarà aperta fino al 6 aprile tutti i giorni dalle 14.30 alle 17.30, martedì escluso. L’evento è a cura del Comune di Ravenna in collaborazione con l’Associazione Alteo Dolcini e con il contributo del Credito Cooperativo ravennate e imolese. Scrive la biografa Matilde Hochkofler nell’opera Anna Magnani edita da Bompiani che viene presentata il venerdì 6 marzo alle 18 sempre a Palazzo Rasponi: “Le sue storie d'amore, le tempestose litigate, le polemiche e le provocazioni ne fanno l'interprete-personaggio che sullo schermo si alimenta della propria fragilità, delle insicurezze e delle contraddizioni di un carattere forte, sempre sul punto di esplodere. La donna e l'attrice non sanno separarsi l'una dall'altra nelle figure femminili a cui dà vita con tutta se stessa”. E’ questa la giusta chiave di lettura per cogliere il senso delle immagini della mostra che le viene dedicata, racchiuso in questa sua citazione “Non so se sono un'attrice, una grande attrice o una grande artista. Non so se sono capace di recitare. Ho dentro di me tante figure, tante donne, duemila donne. Ho solo bisogno di incontrarle. Devono essere vere, ecco tutto”.
L'appuntamento letterario dedicato alla biografia di Anna Magnani, che si svolgerà nel salone nobile di Palazzo Rasponi, è organizzato dal Centro Relazioni Culturali e sarà coordinato dal giornalista Pietro. Sarà l’occasione per ascoltare direttamente dalla biografa Matilde Hochkofler, i particolari più inediti sotto il profilo professionale di questa intramontabile attrice. Sarà inoltre interessante scoprire i risvolti più intimi della sua vita, di come ad esempio le conseguenze legate all’assenza della madre e all’essere stata allevata dalla nonna materna "tra una lacrima di troppo e una carezza in meno". Matilde Hochkofler scrive infatti che è proprio dal desiderio di quell'amore materno negato che nascerà la sua vocazione artistica. Una carenza affettiva che cercherà di colmare con l'applauso del pubblico dalle tavole del palcoscenico dove si rivelerà interprete di dolente drammaticità, all'affermazione comica nelle riviste accanto a Totò, dalle particine nei film degli esordi al grande riconoscimento internazionale con Roma città aperta, fino a La rosa tatuata che le farà conquistare l'Oscar come miglior attrice protagonista nel 1956. Il libro presenta inoltre i ricordi del figlio Luca, le lettere degli amici e dei compagni di lavoro in cui rivivono i retroscena del cinema dell’epoca, tra Cinecittà e Hollywood, e la società italiana nei suoi mutamenti. L’autrice la descrive “col suo volto irregolare segnato dalle esperienze della vita, i grandi occhi luminosi, i capelli scarmigliati, la voce roca, la risata improvvisa”, e racconta del profondo bisogno di libertà che porterà la Magnani a cercare l'indipendenza dagli stereotipi.