Ermes Bajoni torna a esporre in Romagna con una mostra a Lugo
Dal 9 febbraio le sale espositive Lino Longhi del Palazzo del Commercio di Lugo ospitano la mostra Esplanade in bianco e nero – Big Bang di colore, opere incisorie e tele a olio di Ermes Bajoni, organizzata da Confcommercio-Ascom. L'artista bagnacavallese dopo lungo tempo torna a esporre in Romagna e lo fa non soltanto con un gruppo di acqueforti eseguite negli ultimi anni, ma anche con una serie di dipinti eseguiti dal 2012 (dopo dieci anni nei quali Bajoni non si era più dedicato alla pittura) e presentati al pubblico per la prima volta in occasione di questa esposizione lughese.
Le due parti della mostra sono in costante dialogo fra loro. Da un lato c'è Promenade in bianco e nero, che raccoglie opere incise dell’ultimo periodo in cui si mette in evidenza il silenzio delle cose utilizzando il segno per riprodurre le tracce devastanti del nostro esistere. Frammenti di ogni genere, orme, carcasse d’auto, ruderi, confluiscono in sequenze che, nell’artista colto, diventano polisemiche provocando disagio e inquietudine. Ma dopo dieci anni interamente dedicati all’incisione è nata la necessità psicologica di tornare al colore, un colore libero dal disegno che tanto ha influenzato la pittura precedente e l’incisione di Bajoni. Nasce così Big Bang di colore, perché le pennellate sono grasse e veloci, il colore si spande e spesso esplode libero da ogni ragione naturalistica.
Ermes Bajoni, nato a Bagnacavallo nel 1941, è attivo nel campo dell’arte dalla fine degli anni Sessanta e ha allestito circa 150 mostre di pittura. Dal 1988 si è dedicato soprattutto al linguaggio dell’incisione e ha al suo attivo più di 250 lastre e quasi 300 mostre fra personali e collettive. È presente come incisore nelle principali rassegne o biennali di tutta Europa e anche in Russia, Cina, Turchia. Scrive Carlo Polgrossi nella presentazione al catalogo della mostra: «Giorgio Vasari, verso la metà del '500, scrivendo degli artisti del suo tempo affermava che i pittori veneti, pur eccellenti, lasciavano a desiderare nel disegno. Al contrario i toscani (e gli umbri) sapevano riempire le forme del disegno con grazia inimitabile. Il buon Vasari sarebbe perciò inorridito osservando le opere di un artista che, pur possedendo grande maestria nel disegno, si facesse “veneto” al punto di permettere al colore di annichilire gli argini fedeli ed eleganti della figura, invadendo lo spazio in forza della potenza del sentimento. (…) Gli ultimi paesaggi a forte intonazione chimica, con le marine agitate sotto i cieli inquieti e corruschi, sono un perfetto paradigma della condizione umana perennemente oscillante fra sogni e vaneggiamenti, o abissi di totale stupidità».
Il Palazzo del Commercio è in via Acquacalda 29 a Lugo. La mostra, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 9 marzo nei seguenti orari: dal martedì alla domenica dalle 15.30 alle 18.30. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Lugo.