"Soavità Sublimi", a Faenza una mostra dedicata alla donna
E' dedicata alla donna la mostra “Soavità Sublimi”, che dal 28 febbraio all'11 marzo sarà protagonista alla Galleria d’Arte Comunale “La Molinella”. Ad esporre due artisti, Michele Gottarelli, scultore e Nerino Tarroni, pittore, che hanno segnato ed insegnato l’arte, nelle scuole del territorio, cogliendo l’insegnamento, come modalità per affinare e far crescere la loro arte. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Faenza e di Castel Bolognese ed è stata inserita nelle iniziative dei comuni del comprensorio “Ma adesso io” per celebrare la giornata dell’8 marzo.
E’ la donna infatti la principale fonte di ispirazione per i due artisti che trattano il tema con una delicatezza ed un rispetto esemplare.
Dopo il saluto delle autorità sarà il critico d’arte Prof. Enzo Dall’Ara a guidare i visitatori, in questo viaggio fantastico nell’universo femminile. Lo scultore Michele Gottarelli ha frequentato l’Istituto d’Arte “Ballardini” di Faenza” e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, ed è stato rispettivamente allievo di Angelo Biancini e di Umberto Mastroianni. Ha insegnato scultura negli Istituti d’Arte di Penne, Ravenna e di Faenza, dove è stato docente per vent’anni ed ultimo assistente di Angelo Biancini. Ha partecipato a diverse rassegne d’arte ottenendo importanti riconoscimenti e premi.
La scultura di Michele Gottarelli nasce da una poetica interiore e culturale. E’ stato definito “artista solitario”, in quanto è mediante la solitudine e lo studio approfondito che entra in contatto con la materia che plasma: creta, bronzo, gesso, cementi colorati, per far nascere forme eleganti ed a volte austere, in un percorso artistico dove nulla viene lasciato al caso e dove non esiste improvvisazione ed estemporaneità, sempre alla ricerca di un senso estetico raffinato, che diviene metafisico nelle ultime rappresentazioni.
Nerino Tarroni si è diplomato al Liceo Artistico di Ravenna, sotto la guida del pittore Umberto Folli, seguendo successivamente i Corsi di Storia dell’Arte di Raffaele De Grada. Già docente di Educazione Artistica nelle scuole secondarie ha partecipato a mostre e rassegne d’arte, ottenendo riconoscimenti e critiche favorevoli da importanti personalità del mondo dell’arte. La donna rappresentata nella pittura di Nerino Tarroni è onirica ed esprime uno stadio di sublimazione dell’essere donna. Le sue figure, sempre idealizzate, ma quanto mai reali, sembrano sussurrare discretamente all’artista di voler nascere e crescere sulla tela. Ciò che se ne ricava dalla visione delle opere di Tarroni è un sentimento di delicatezza estremo, accompagnato dal fluire morbido e solare degli sfondi.
A guidare i visitatori in questo universo muliebre sarà il critico d’arte Enzo Dall’Ara, in una vera e propria lectio magistralis, considerata l’autorevolezza e la competenza di questo profondo conoscitore dell’arte. Enzo Dall’Ara, ravennate di origine, si è laureato in materie scientifiche all’Università di Bologna, in discipline umanistiche all’Università “La Sapienza” di Roma e in Storia dell’Arte all’Università di Urbino. Ha frequentato, inoltre, l’Accademia d’Arte Drammatica di Bologna. Alla preminente attività di critico e storico dell’arte associa, sovente, quella di pubblicista su riviste specializzate, con saggi monografici sui massimi esponenti dell’arte mondiale contemporanea.
Numerosi e importanti sono gli eventi artistici e culturali curati per istituzioni pubbliche e private, nonché per singoli artisti, come altrettanto numerosi sono i testi critici redatti per cataloghi e monografie.
«La scultura di Michele Gottarelli – chiosa il critico d’arte Enzo Dall’Ara - si anima di una sigla altamente originale, che fonda valenze sul connubio di stilemi classici e di sintesi compositiva contemporanea, annunciando figure protese ad un silenzioso colloquio interiore e ad una consapevole solitudine esistenziale. Solidità strutturale ed essenzialità stilistica s’imprimono in purezza di linee e piani, di volumi e masse, ove la figura, in prevalenza femminile, manifesta un’intensa malinconia di vita ed una spiritualità densa di mistero e d’indomito riserbo. La pittura di Nerino Tarroni si distingue per un’intensa ricerca su colore, luce e forma, volgendosi, con sottesi avvisi metafisici, alla somma lezione duecentesca e trecentesca, nonché a profondità rinascimentali. Su toni cromatici prevalentemente soffusi, la figura suggerisce una condizione d’introspettiva intimità, ove la donna, depositaria d’amicizia e d’amore ed immersa in lirici e caldi paesaggi, è sovente risolta nella dolcezza della maternità o accanto a un uomo che in lei ricerca il senso e la verità della vita».
“Soavità Sublimi” è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione di Cuori e la sponsorizzazione della Bcc della Romagna Occidentale di Castel Bolognese. La mostra rrispetterà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 16 alle 19,30, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19,30.