Werther Morigi in mostra a Milano Marittima con "Cent'anni di meraviglia"
Con l’esposizione “Cent’anni di Meraviglia”, opere di Werther Morigi (1915-1990), dal 5 agosto al 6 settembre, il centro di Milano Marittima,nello Spazio tezuk e in altri locali storici di viale Romagna, apre le porte alla bellezza cromatica del Maestro nel quadro del Centenario della nascita. Un allestimento che, oltre a tratteggiare la parabola creativa dell’autore, consente di scoprire il Morigi privato. Alla presentazione collabora il Comune di Cervia Assessorato Cultura e Turismo che patrocina con particolare significato e stima questa Sessantaquattresima presenza ininterrotta delle opere del Maestro a Milano Marittima.
L’artista romagnolo che ha saputo rileggere e interpretare in chiave contemporanea quella straordinaria fucina del colore naturale trasformato da ogni materia. Essenza e spettacolo che suggeriscono la lettura conoscitiva di ogni visione sempre più approfondita nelle sostanze del colore, un colore che mai è ridotto a epidermide della superficie ma emerge come intrinseco valore germinante dell’atto di qualità. Morigi ha legato al nome di Milano Marittima la tappe estive della sua vita dal 1952, nonché del suo ricettario di Ficocle, confrontandosi con terre, argille, calcare, fiori e erbe che i maestri tintori di un tempo trasformarono in ingredienti di tinte indelebili per capolavori di creatività, gusto, poesia. La semantica d’uso e significato di questa tavolozza fa parlare i dipinti a chi li ammira, i segni sono messaggi che l’artista affida a ghirigori alfabetizzati, simboli ambigui, figurazioni celate che attendono di essere comprese e decifrate per tecnica e istinto. L’esposizione allestita nella vetrina di viale Romagna, nello studio di viale Leopardi e nei locali più rappresentativi del centro propone ventidue affreschi su tela selezionati dall’Archivio Bottega d’Arte come migliore documentazione dei momenti fondamentali del percorso artistico di Morigi. Un cammino di oltre sessantanni, che lungo lo spirito vitale salmastro ha portato il pittore ad affermarsi come uno degli artisti più noti e personali a livello internazionale. Fra quelli che si esprimono nella pittura, sapiente tecnico e originale artefice di molteplici tematiche legate alla natura, ai luoghi, alle figure, alle pagine della memoria, al recupero della bellezza al presente e futuro, nel progetto d’eternità che l’arte si prefigge. La visione delle singole opere come sequenze di narrazioni, assume peculiare spettacolarità perchè suggerisce l’acquisizione conoscitiva dell’uomo Werther Morigi, mentore delle sue “istruzioni colorate per godersi la vita” come risonanza energetica e metafora di stupore.
La B.d.A. di Forlì per l’occasione ha edito il catalogo delle opere floreali con un testo autobiografico che il Maestro ha disposto si leggesse a un secolo dalla sua nascita. La letteratura esplicativa su Werther Morigi è ormai assai vasta e approfondita da grandi firme del novecento che ne hanno messo in luce peculiarità umane e pittoriche. Dediche che confermano il valore dell’artista: frutto pregiato della terra che riassume spirito creativo, valenza estetica e carattere solare. Nella apparente ricerca della semplicità della bellezza, trae risultato una indefessa ricerca formale e concettuale del passionale Morigi che ogni giorno della sua vita ha saputo rimettersi in gioco. Pacatezza e inquietudine lo rimbalzano dallo studio alla pineta, dalla spiaggia alla salina, dall’oltremare alla rotonda del centro in raffinate inquadrature realiste o rarefatte, ognuna concepita come evoluzione di stagioni atmosferiche ed esistenziali. Capolavori creati dal gioco di mano, tattile fiaba, echi di intime risonanze, poesia taumaturga che alleviano la malinconia. Werther Morigi ci affascina per la grande capacità del mestiere che lo ha eletto ad empatico amico, il pittore che da cent’anni ci regala meraviglia.