Tra musica e poesia: D'Annunzio e Skrjabin alla Sala Fellini
Domenica 7 febbraio, alle ore 18, si apre un nuovo confronto tra poesia e musica, per Nostrarte, alla sala Fellini di Faenza.
L'estasi paradisiaca che ha unito due grandi del novecento Gabriele D'Annunzio e Alexander Skrjabin, non sempre amati da una certa critica, e per questo spesso defilati dal contesto critico internazionale. In realtà hanno un posto fondamentale sia per le forme trattate, che per gli sviluppi estetici che hanno generato nei linguaggi artistici della musica e della letteratura poetica.
La vita e l’opera di Skrjabin e di D’Annunzio presentano evidenti analogie.
Sebbene il poeta nacque nel 1863 ed il musicista nel 1872, con nove anni di distanza ed in contesti geografici e culturali completamente diversi, le loro vite sembrano aver seguito un percorso parallelo, influenzate da ideali simili, perfettamente in sintonia con il clima simbolista della fine del XIX secolo. Si somigliavano anche nell’aspetto fisico e nel portamento, nell'amore per la vita militare e nella grande sensualità che le loro opere hanno raccontato. La sinestesia e il dialogo delle arti il punto di congiunzione forte.
Non abbiamo prove, però, che i due artisti si siano conosciuti personalmente, né che il musicista abbia letto qualcosa di D’Annunzio, sebbene il poeta sia stato tradotto in russo da Jurgis Baltrusajtis, amico fraterno di Skrjabin; D’Annunzio forse non conosceva gli scritti di Skrjabin, ma la sua musica gli era arrivata potente e coinvolgente grazie la vicinanza di Luisa Baccara, pianista e concertista. Al pianoforte Pietro Beltrami, alle letture Michael Micci. Presenta Lorenzo Cecchinelli.
Biglietto 8 euro, ridotto (allievi delle scuole di musica del territorio) 6 euro