Oliviero Beha a Caffe' Letterario di Lugo
Mercoledì 1 febbraio, alle ore 21, è a Lugo, ospite della rassegna Caffè Letterario, Oliviero Beha per presentare il suo libro "Mio nipote nella giungla". Si tratta di un manuale di sopravvivenza che l'autore propone al nipote di un anno, per metterlo in guardia dei pericoli che corre. "Non credo che il nostro Paese negli anni abbia fatto passi avanti in democrazia - spiega Beha- anzi stiamo tornando indietro; la gente non è coraggiosa, non sa più pensare". Tagliente come sempre, lo scrittore questa volta racconta il presente per superarlo, per trovare le parole che non abbiamo più e quelle che non abbiamo ancora tra un passato senza ricordi consapevoli e di un avvenire indecifrabile. Ogni valore sembra aver perso consistenza. Quale mondo si troveranno a dover affrontare i bambini nati dopo il primo decennio del 2000? Come se la caveranno e cosa succederebbe se fossero onesti? Questo non lo sappiamo, però possiamo immaginarlo; cerca di farlo Oliviero Beha nel libro "Mio nipote nella giungla". Un modo per "fare gli auguri", offrendo al piccolo nipote che sta cominciando a muovere i primi passi nel percorso intricato della vita, delle vere e proprie istruzioni per l'uso. Ma poi sarà lui a dover decidere. Un prezioso cadeau per il giovane e per tutti i piccoli che dovranno imbastire la loro esistenza. Beha ripercorre alcuni eventi del nostro passato recente che hanno segnato il tempo, ci fa riflettere su miti e paradigmi della cultura contemporanea, dando origine ad una sorta di manuale di sopravvivenza pratica e intellettuale. Per un giovanissimo il futuro in cui ci si troverà è difficile tanto quanto trovare la giusta direzione. Meglio ritrovare il coraggio e la libertà di pensiero. Nei libro si leggono i grandi temi del presente per comprendere realmente chi siamo. Il nuovo libro di Beha è in ogni caso un esame di coscienza necessario che riguarda un po' tutti.
CHI E' OLIVIERO BEHA Oliviero Beha nato a Firenze nel 1949, inizia a fare il giornalista con TuttoSport e Paese Sera. Ha poi lavorato con Repubblica, come inviato, per occuparsi di sport e società, con inchieste in molte parti del mondo e seguendo le manifestazioni sportive internazionali più importanti a partire dalle Olimpiadi. Editorialista e commentatore anche politico per Rinascita, Il Messaggero e Il Mattino (e successivamente per l'Indipendente), nel 1987 dà inizio alla sua attività televisiva con Andrea Barbato conducendo "Va' pensiero", un contenitore culturale in onda su Raitre tutte le domeniche. Ancora per Raitre, nella stagione 89/'90, conduce sempre con Andrea Barbato, all'interno di "Fluff", la "Gazzetta dello spot", un'analisi critica del mondo della pubblicità. Negli anni seguenti firma, sempre per la Rai, inchieste e speciali televisivi in Italia e all'estero. Ancora per Raitre, nel 1991, progetta e realizza "Un terno al lotto", il primo programma televisivo dove domanda ed offerta di lavoro potevano incontrarsi: in due mesi oltre 2.600 persone hanno trovato occupazione grazie alla trasmissione.