Al ridotto del Teatro Masini si presenta il libro " "Racconti su un attore operaio. Luigi Dadina nel Teatro delle Albe"
È da qualche giorno in libreria Racconti su un attore operaio. Luigi Dadina nel Teatro delle Albe, che Michele Pascarella ha pubblicato per i tipi di Titivillus. Il libro, impreziosito dalla prefazione di Marco De Marinis e dalla postfazione di Gerardo Guccini, verrà presentato per la prima volta al pubblico giovedì 16 marzo (ore 22.30) al ridotto del Teatro Masini di Faenza, al termine dello spettacolo Il Volo - La ballata dei picchettini, scritto e interpretato dallo stesso Dadina.
Questo libro racconta alcuni momenti della vita di Luigi Dadina: fino ai vent’anni tra Porto Corsini e il Villaggio Anic, poi con il Teatro delle Albe di Ravenna. Michele Pascarella l’ha scritto a partire da una grande quantità di conversazioni avute con lui e di esperienze condivise dalla fine degli anni Novanta a oggi. Seguendo i suggerimenti di Cesare Zavattini in merito al «pedinamento del reale» e alla convinzione che «il banale non esiste», l’autore ha cercato di raccontare gli aspetti concreti e minuti della vicenda di Gigio (tutti chiamano così Luigi Dadina, da sempre): lui non è un teorico, è un uomo che realizza la sua essenza soprattutto attraverso il fare.
"Stare molto vicini alle cose credo sia corretto e rispettoso di questo suo modo d’essere - dice Pascarella -. Per la stessa ragione ho mantenuto un registro linguistico concreto. Il mio obiettivo: raccontare una storia che si possa almeno un po’ immaginare, leggendola. Mi piace pensare di averla scritta anche per chi non è interessato al teatro in generale, né al Teatro delle Albe in particolare, né a Gigio: destinatario ideale è chiunque abbia voglia di rimanere per un po’ di tempo in compagnia della vita di un uomo". Il libro è arricchito dai racconti di molte persone in diversi modi vicine a Luigi Dadina, e dai pensieri di Marco De Marinis (prefazione) e Gerardo Guccini (postfazione). «Mi sono apprestato a questa piccola impresa con un po’ di timore – ricorda l’autore. Oggi sento molta gratitudine per le sorprese che sono arrivate».