Ravenna Festival, il violino di Enrico Onofri per il primo concerto dedicato alle Follie Corelliane
Follie Corelliane è il titolo dei due concerti che Ravenna Festival dedica all’esecuzione integrale delle Sonate per violino di Arcangelo Corelli, affidati a due diversi interpreti - Enrico Onofri e Stefano Montanari - che si confrontano sull’ultima Sonata la n. 12, quella concepita come una serie di variazioni sul tema della Follia. Il primo appuntamento è previsto martedì alle 21.30 nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, in cui le Sonate da camera (7-12) dell’Opera quinta corelliana sono affidate al violino di Enrico Onofri con l’Imaginarium Ensemble (Alessandro Palmieri violoncello, Simone Vallerotonda arciliuto, Riccardo Doni clavicembalo) che esegue il continuo.
Affidare a due diversi interpreti l’esecuzione delle Sonate per violino di Corelli significa mettere a confronto modalità e stili diversi, ma anche mettere in luce le infinite potenzialità insite in quelle pagine. Nulla è scontato: non lo è il diapason di riferimento, né la scelta del basso continuo (è lo stesso autore a indicare “Sonate a violino e violone o cimbalo”), per non dire dell’ornamentazione. Proprio il lavoro sugli abbellimenti, per consuetudine non scritti ma lasciati alla discrezione del solista, ha dato vita sin dal Settecento a interpretazioni diverse, a cui i violinisti di oggi possono rifarsi per elaborare le proprie ornamentazioni. Su questi aspetti Enrico Onofri e l’Imaginarium Ensemble hanno posizioni ben precise: utilizzano un diapason “francese” più basso del consueto 415 Hz usato nella musica antica e per il continuo possono giovarsi del “violone romano” (un violoncello di grandi dimensioni), suonato da Alessandro Palmieri, costruito nel 1685 da Simone Cimapane, rinomato liutaio e suonatore di “strumenti bassi” nell’orchestra di Arcangelo Corelli.
La raccolta di Sonate a violino e violone o cimbalo dell’Opera quinta di Corelli è costituita da sei Sonate da chiesa e sei Sonate da camera: è su queste ultime, le Sonate dalla 7 alla 12, articolate come suite di danze, definite dallo stesso autore Preludi Allemande Correnti Gighe Sarabande Gavotta e Follia, che si concentra il programma del concerto affidato a Enrico Onofri. L’Opera quinta di Corelli, pubblicata nel 1700, si presenta sin da subito come una novità di assoluta rilevanza che si impone nelle scuole violinistiche dell’epoca: stampata con le più moderne tecniche, cioè l’incisione su lastra di rame invece della stampa a caratteri mobili, è frutto di un lungo lavoro di limatura da parte dell’autore stesso. È lo stesso Charles Burney a confermarlo nel 1789 nella sua General History of Music, dove dichiara di aver saputo da “diverse persone che lo avevano conosciuto come la sua opera quinta, sulla quale si sono da allora basate tutte le buone scuole di violino, gli sia costata tre anni di revisioni e correzioni”. Dopo aver formato generazioni di violinisti e aver ricevuto gli omaggi di Francesco Geminiani, che trascrisse le Sonate in forma di concerto grosso (1726-1727) e di François Couperin che chiuse la sua raccolta Les Goûts-réünis con l’omaggio Le Parnasse ou l’Apothéose de Corelli (1724), la raccolta di Sonate a violino e violone o cimbalo di Corelli continua a mettere alla prova i musicisti, specie quelli dediti allo studio delle prassi esecutive barocche.
Le ‘Follie Corelliane” ritornano martedì 27 giugno, sempre nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, nel concerto di Stefano Montanari che si cimenterà con le Sonate da chiesa dalla n. 1 alla n. 6, prima di offrire la sua interpretazione della n. 12 la Follia appunto.
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietto (posto unico non numerato): 20 euro (18 ridotto).
I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffa ridotta