Bontà e tradizione alla Festa sarda
Per un weekend la Romagna diventa un po' "insulare" con la Festa Sarda. Due giorni di festa a Cervia organizzata dall’associazione culturale Sardi in Romagna.
Si inizia sabato 28 aprile con bancarelle di prodotti Sardi in piazza Garibaldi e cena nell’Istituto alberghiero, con l’esibizione del tenore e cuncordu Sa Madalena di Silanus e l’armonicista Paolo “kapo “Curreli. Domenica 29, dalle 11:00, in piazza Garibaldi aprono le bancarelle con prodotti tipici sardi, ci sono esibizioni del gruppo folk tamuli di Macomer, la possibilità di pranzare nello stand dell’Avis che cucina in collaborazione con l’associazione culturale Sardi in Romagna. Nel pomeriggio, dalle 16:00, sfilata di cavalli e persone in costume tipico sardo, dall’alberghiero a piazza Garibaldi dove finisce la sfilata e c'è il saluto alle autorità e i collaboratori dell’evento. Infine esibizioni di balli tipici con il gruppo folk tamuli di Macomer.
Per entrambe le giornate nel centro di Cervia restano stabili le bancarelle che offrono prodotti tipici, dove degustare le specialità sarde grazie alla collaborazione del gruppo AVIS di Calisese.
Il 28 aprile ha un importante significato per i sardi. “Sa Die de Sa Sardigna” Il 28 aprile di ogni anno, a partire dalla prima edizione che si è svolta nel 1993, a Cagliari si festeggia Sa Die de Sa Sardigna, conosciuta anche come la festa del popolo sardo. Rievoca un fatto storico, apparentemente di secondo piano: l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 che determinò l’espulsione dei Piemontesi e del Viceré Balbiano da Cagliari e da tutta l’isola. Il movimento di ribellione era iniziato già negli anni Ottanta ed era proseguito negli anni Novanta toccando un po’ tutta l’isola. Il motivo del malcontento popolare era dovuto anche al fatto che la Sardegna era stata coinvolta nella guerra della Francia rivoluzionaria contro gli stati europei e dunque contro il Piemonte. Nel 1793 una flotta francese aveva tentato di impadronirsi dell’isola, sbarcando a Carloforte e insistendo successivamente anche a Cagliari, ma i sardi avevano opposto resistenza con ogni mezzo, in difesa della loro terra e dei Piemontesi che dominavano allora in Sardegna. I sardi chiesero dunque al governo Sabaudo che venisse loro riservata una parte degli impieghi civili e militari e una maggiore autonomia rispetto alle decisioni della classe dirigente locale. Il governo piemontese rifiutò decisamente, perciò la borghesia cittadina con l’aiuto del resto della popolazione scatenò il moto insurrezionale conosciuto come “I Vespri sardi”. L’episodio che fece esplodere definitivamente la contestazione nel 1794 fu l’arresto ordinato dal Viceré di due capi del partito patriottico, gli avvocati cagliaritani: Vincenzo Cabras ed Efisio Pintor. La popolazione furiosa decise di allontanare dalla città il Viceré Balbiano e tutti i piemontesi, che nel mese di maggio di quell’anno furono imbarcati con la forza su delle navi e rispediti nella loro regione. Sospinti dalle vicende cagliaritane, le città di Alghero e Sassari fecero lo stesso.
Info e prenotazioni: Mauro 3666869244