La performance teatrale al Grande Ferro R al Pala De Andrè
Legambiente Salvalarte, Circolo Matelda Legambiente Ravenna e Associazione RiBellArti hanno scelto l’importante opera d’arte contemporanea "Il Grande Ferro R" come simbolo dell’edizione 2016 di Salvalarte a Ravenna, al fine di valorizzare, rendere fruibile l’opera e sensibilizzare la cittadinanza all’arte contemporanea incominciando dalla riscoperta del "Grande Ferro R" ad opera dell'artista scomparso Alberto Burri situata al Pala de Andrè. Sarà questo il palcoscenico per la rappresentazione teatrale “ Grande Ferro R” in programma per sabato prossimo alle 19 una performance artistica “Sculture Sonore: Il Grande Ferro R” a cura di Abra Degli Esposti, Simone Marzocchi, Jacopo Biserni e Gian Luca Viscuso.
"Apprezziamo e sosteniamo l'iniziativa di questa nuova Associazione Ribellarti che ha lo scopo di valorizzare l'opera grande ferro R utilizzandola come scenografia secondo gli intenti dell'artista Burri - ha affermato l'assessore alla cultura Ouidad Bakkali -. Una sorta di teatro all'aperto quindi che sabato gli artisti di Ribellarti inaugureranno e che ci auguriamo possa entrare a pieno titolo sia nel novero degli spazi culturali che nel bagaglio di conoscenza dei luoghi artistici dei ravennati".
"La grande scultura è un palcoscenico naturale ed è da qui che partiamo per proporre l’evento del 16 aprile - afferma la presidente di Ribellarti Rita Taroni - inserendoci nella volontà della stessa Amministrazione di rendere fruibile e valorizzare la scultura come spazio in cui l’arte possa esprimersi nelle sue varie forme". L’organizzazione e la realizzazione dell’evento è a cura dell’associazione RiBellArti che ha come finalità principale la promozione dell’arte coniugata con il riuso/riciclo di materiali. Sabato prossimo, dalle 18,30 sarà possibile visitare un mostra fotografica e installazioni lungo il percorso che accompagnerà il pubblico sotto il Grande ferro e visionare un video delle interviste ai cittadini nell’area esterna del Pala de Andre’ realizzato i primi di aprile dal Collettivo Antartide che presenta alcune interviste ai cittadini di Ravenna.
LA PERFORMANCE ARTISTICA SCULTURE SONORE NEL “TEATRO GRANDE FERRO R” - Alberto Burri con la fiamma brucia legni o plastiche con i quali poi realizza i suoi quadri. In questo caso l’usura che segna i materiali non è più quella della «vita», ma di un’energia che ha un valore quasi metaforico primordiale – il fuoco – che accelera la corrosione della materia. Nella sua poetica è sempre presente, quindi, il concetto di «consunzione» .Nell’opera di Burri l’arte interviene sempre «dopo». Dopo che i materiali dell’arte sono già stati «usati» e consumati. Essi ci parlano di un ricordo e ci sollecitano a pensare a tutto ciò che è avvenuto nella vita precedente di quei materiali prima che essi fossero definitivamente fissati nell’immobilità dell’opera d’arte. La poetica di Burri, ritrova nei nostri giorni una corrispondenza nella “poietica” dell’arte del riciclo, di cui ne è il precursore. La scultrice Abra Degli Esposti, dell’Associazione RiBellArti , da tempo sperimenta nelle sue sculture d’arte informale l’utilizzo del ferro e altri metalli di riciclo, in una ricerca di ri-generazione, dell’arte come fonte di nuova vita. Insieme a Simone Marzocchi (musicista) e Jacopo Biserni (musicista) ha realizzato diverse performance di “sculture sonore” in metallo di riciclo con saldatrice e fiamma ossidrica, accompagnata dalla tromba di Simone e dalla chitarra di Jacopo Biserni.
FUOCO – MATERIA – CONSUNZIONE – RI-GENERAZIONE - La performance che si propone prevede la realizzazione di un’opera d’arte a cura di Abra Degli Esposti con l’utilizzo di materiali “usati” già presenti nelle opere di Burri: sacchi di juta e plastica. Con la tecnica delle combustioni verrà creato un corpo plastico in movimento fino alla dimensione dello squarcio. Questa “ferita esistenziale” attraversando il dolore si apre alla speranza e alla trasformazione di una coscienza collettiva capace di curare, accogliere l’altro, curando sé stessa. La realizzazione dell’opera si fonderà con i suoni, provenienti dal Grande Ferro R che prenderà vita con la tromba di Simone Marzocchi e percussioni di Jacopo Biserni.Voce di Gianluca Viscuso.
LE RAGIONI DEL PROGETTO - Ogni anno Legambiente Salvalarte accende i riflettori sul patrimonio culturale meno noto, ovvero fuori dagli itinerari turistici tradizionali e sconosciuti al grande pubblico ma non per questo meno importanti, per recuperare e riscoprire i tesori nascosti dell’Italia: monumenti, siti archeologici, opere d’arte storiche e/o contemporanee che rischiano di scomparire perché fuori dai grandi circuiti, spesso situate in luoghi marginali o fuori contesto. Ravenna è nota in tutto il mondo per il patrimonio storico artistico, la città del mosaico infatti, è stata riconosciuta patrimonio mondiale dell’umanità. Ma pochi, sanno che la città romagnola conserva una delle opere più importanti, l’ultima di uno dei più grandi artisti del novecento Alberto Burri: la scultura Grande Ferro R, installata al Palazzo delle Arti e dello Sport “Mauro De André” e usata spesso con funzioni improprie che hanno creato negli anni ovvie condizioni di abbandono e di degrado. Una "dimenticanza" riscontrabile inoltre nella totale assenza di indicazioni logistiche, nelle guide turistiche e nella segnaletica stradale. Un caso analogo a moltissimi altri, che dimostra ancora una volta come sia invece necessario fare del recupero, della valorizzazione e della scoperta di nuovi itinerari d’arte (diversificando i flussi turistici), l'asse di un diverso sviluppo, che porti lavoro e benessere e al tempo stesso promuova l'attenzione e l'amore degli italiani verso i tesori d'arte. Salvalarte è una buona occasione per imparare a voler bene all'Italia e alle nostre città, una sfida per trasformare il patrimonio artistico che custodiamo da ingombrante eredità a motore di uno sviluppo solido e ambientalmente compatibile.