"Quando la moglie è in vacanza": Massimo Ghini e Elena Santarelli al Teatro Masini
Con la celebre commedia Quando la moglie è in vacanza di George Axelrod, qui tradotta ed adattata da Edoardo Erba, si chiude, da mercoledì 11 a venerdì 13 marzo alle 21, la Stagione di Prosa 2014/15 del Teatro Masini di Faenza. Protagonisti della pièce sono Massimo Ghini ed Elena Santarelli, diretti da Alessandro D’Alatri. Lo spettacolo si avvale delle musiche originali composte da Renato Zero. Il testo di Gorge Axelrod debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel 1955 attraverso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder. Gli attori saranno inoltre protagonisti di un “Incontro con gli Artisti” che si terrà nel secondo giorno della loro permanenza faentina, giovedì 12 marzo alle 18 al Ridotto del Teatro Masini (l’ingresso all’incontro è gratuito).
LA TRAMA - Spiega Alessandro D'Altri: "Quando la moglie è in vacanza è una commedia che nel 2000 è stata inserita, dall’American Film Institute, al 51° posto tra le cento migliori commedie americane di tutti i tempi. È una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa “middle class” che sembra non avere epoche e che viene messa a confronto con le ambizioni di una ragazza che cerca di ridisegnare una propria personalità attraverso l’impegno nel mondo patinato della pubblicità, della moda o dello spettacolo in generale. Fa da detonare la prorompente fisicità della ragazza che, come un uragano, entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un maschile che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità. Considerando che sono passati più di sessant’anni dal suo debutto, il testo mantiene ancora intatta la freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine. È con questo spirito che mi accingo a dirigere questa commedia. Anche se i meccanismi relazionali sembrano essere intatti, altrettanto non viene da considerarlo rispetto all’ambientazione in questione. Trovo che il testo contenga tutti gli elementi per essere adattato alla nostra epoca e ai nostri riferimenti culturali. Altrimenti ne risulterebbe una mera ricostruzione delle relazioni tra uomo e donna negli anni cinquanta, nella società americana di quel tempo. Un aspetto estremamente interessante è la divisione dell’opera in due tempi narrativi: il reale e la proiezione delle reciproche insicurezze dei personaggi. Un’opportunità per restituire al progetto tutta la freschezza dello sguardo sulle relazioni tra gli esseri umani. Mi diverte l’idea di vivificare le proiezioni e le ansie dei protagonisti attraverso soluzioni moderne e fortemente visive che il linguaggio teatrale può offrire al pubblico contemporaneo. È una splendida occasione per proporre alla platea italiana la genialità e il divertimento di un testo così intelligente e attuale".