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Torna la rassegna “Certe notti”: sul palco Alessandro Scala e la Bandeandré

In programma dieci appuntamenti fino al mese di maggio. All’auditorium anche Roberto Bartoli, Camille Bertault Quartet e "Donne all'aperto"

La rassegna musicale “Certe notti” torna all’auditorium “Arcangelo Corelli” di Fusignano, in vicolo Belletti 2, da venerdì 1 febbraio. In programma dieci appuntamenti che si inoltreranno fino al mese di maggio.

La rassegna apre il primo febbraio con un omaggio a Fabrizio De André a 20 anni dalla scomparsa, con la Bandeandré. Sul palco Gianluigi Tartaull (voce e chitarra), Nazzarena Galassi (voce), Caterina Sangiorgi (flauti e voce), Stefano Fabbri (percussioni), Raimondo Raimondi (chitarra, mandolino, mandola), Giacomo Sangiorgi (basso elettrico), (Luca Vassura, fisarmonica).

Si prosegue venerdì 8 febbraio con il quartetto di Alessandro Scala insieme alla voce di Chiara Pancaldi. Quartetto energico e raffinato capitanato dal sassofonista Alessandro Scala, composto da musicisti di primo piano della scena jazz italiana, (Emilano Pintori al piano, Paolo Ghetti al contrabbasso e Stefano Paolini alla batteria), propone una efficace miscela tra il jazz e la bossanova per arrivare al nujazz con un repertorio ispirato al sound Blue Note anni ’50 e ’60. 

Venerdì 22 febbraio Roberto Bartoli presenta “Landscapes”, il nuovo lavoro discografico del contrabbassista e compositore pubblicato nel mese di luglio 2018 a cura dell’etichetta Dodici Lune. Sarà sul palco insieme a Daniele Santimone alla chitarra, Achille Succi al clarinetto basso e Stefano Bedetti al sax tenore. 

In occasione della Giornata internazionale della donna, venerdì 1 marzo il quartetto Butterfly propone “Donne all’opera”, un repertorio che spazia principalmente nell'ambito operistico, privilegiando i grandi autori del teatro lirico (Puccini, Verdi, Donizetti, eccetera), ma si rivolge anche ad altri generi, come l'operetta, la canzone napoletana, le canzoni d'epoca o le celebri arie da camera di Tosti. Loro sono Etsuko Ueda (soprano), Fabiano Naldini (tenore), Marcella Trioschi (violoncello) e Monica Ferrini (pianoforte).

Venerdì 15 marzo sarà la volta del Camille Bertault Quartet, con Camille Bertault (voce), Fady Farah (pianoforte), Christophe Minck (contrabbasso), Donald Kontomanou (batteria). Per arrivare ai vertici delle classifiche di visualizzazioni su internet, le capacità artistiche non sono certo una necessità. Ma a volte, inaspettatamente, YouTube e Facebook premiano i talenti. Così è stato per la parigina e appena trentenne Camille Bertault: nel 2015, respinta a un esame del Conservatorio di Parigi, si sfoga nel privato di casa sua. Trascrive il celeberrimo assolo di John Coltrane in Giant Steps, scrive nuovi versi in francese per il resto del brano e, coraggiosamente, si immortala in un video mentre fa vocalizzi funambolici con l’incisione originale di Coltrane in sottofondo. Tutto ciò senza la minima velleità: solo per inviare il video agli amici tramite Facebook. Tempo una settimana e gli amici che hanno visualizzato il videoclip sono centinaia di migliaia, in giro per il mondo. Il gioco continua con nuove creazioni “fatte in casa”, facendo lievitare ulteriormente il numero dei fan online: Camille a questo punto ha aperto un suo canale YouTube per riversare questo spontaneo estro canoro. Nel 2016 è arrivato il primo disco ufficiale, En Vie (Sunnyside): quella che poteva essere una bizzarra eroina telematica si è dimostrata una vocalist di inaudito talento. Timing impeccabile, swing che scorre con spontaneità, freschezza interpretativa, emissione rigogliosa: sembrava un gioco e invece eccoci qua con una giovanissima interprete che in un sol colpo apre abissi tra sé e il resto del sempre nutrito squadrone delle cantanti jazz emergenti. Il secondo disco della Bertault, uscito nel 2018, segna il passaggio alla OKeh/Sony e strizza l’occhio sin dal titolo (Pas de géant) al ‘segreto’ del suo successo. La serata fa parte della rassegna regionale Crossroads jazz ed è il primo dei quattro appuntamenti in calendario a Fusignano.

Venerdì 22 marzo la rassegna Certe notti incontra ancora Crossroads con Yamandu Costa e la sua chitarra acustica a sette corde. Già dallo strumento che imbraccia ci si può far bene un’idea di dove venga, musicalmente, il brasiliano Yamandu Costa (nato nel 1980 a Passo Fundo): il choro e la samba sono i generi d’elezione per questo strumento. Ma la sua formazione, aperta agli influssi provenienti dalle nazioni circostanti, soprattutto Argentina e Uruguay, lo ha reso altrettanto versato in generi come la bossa nova, la milonga, il tango.
 
Si continua giovedì 28 marzo con il concerto dei Lumină, con Carla Casarano (voce), Leila Shirvani (violoncello), Marco Bardoscia (contrabbasso), William Greco (pianoforte), Emanuele Maniscalco (batteria, percussioni). I Luminặ nascono da un’idea di Paolo Fresu: è stato lui a pensare integralmente il progetto e a scegliere i cinque musicisti che ne fanno parte, tutti con meno di trent’anni e chiamati a suonare assieme per la prima volta. Fresu ha fatto anche da “padrino” per il battesimo discografico con la sua etichetta Tuk (Luminặ, 18 ottobre 2017: data di uscita non casuale, corrispondendo all’anniversario della scomparsa dell’inventore della luce elettrica, Thomas Edison). Con questa band, Fresu ha voluto esplorare il tema della luce, declinandolo in dieci composizioni musicali ognuna intitolata semplicemente “Luce” in lingue sempre diverse. Il progetto ha anche una componente letteraria, con testi originali affidati a Erri De Luca, Lella Costa, Marcello Fois e Flavio Soriga, oltre a prestiti da Emily Dickinson. Il progetto si è aggiudicato il bando Siae “Sillumina” per l’anno 2018. Fresu continua così la sua opera di talent scout, portata avanti ormai da diversi anni. Ma dà seguito anche alla sua passione per i lavori basati su un concept, oltre a proseguire nella sua meritoria valorizzazione del jazz nazionale, al quale offre stimolanti percorsi di crescita.

Ultimo appuntamento di Crossroads all’auditorium, venerdì 5 aprile salirà sul palco Gaia Cuatro con il suo quartetto composto da Aska Kaneko (violino, voce), Gerardo Di Giusto (pianoforte), Carlos “El Tero” Buschini (basso elettrico, contrabbasso), Tomohiro Yahiro (percussioni). Gaia Cuatro è un quartetto per metà argentino e per metà giapponese, nel quale ognuno dei musicisti porta una qualche eredità musicale dalla propria terra. Eppure il risultato non è né tango né un intreccio di sonorità orientali: nella musica dei Gaia Cuatro tutto si fonde lasciando ben intravedere le origini ma sfumandone del tutto i confini. Un senso melodico trascinante, evanescente, ondivago, si sostiene su scansioni ritmiche ariose, con quel tocco jazzistico che rende universale qualunque linguaggio musicale geolocalizzato. Un’improvvisazione fuori dagli schemi crea un gioco di specchi tra passione sudamericana e raffinatezza nipponica: i Gaia Cuatro hanno sbalorditivamente risolto l’equazione che riunisce musica sperimentale e canzoni orecchiabili, giri armonici che toccano l’anima e scelte timbriche che costringono la mente a fantasticare. Conosciutisi nel 2003, i quattro musicisti hanno deciso di combinare le loro differenze, iniziando a esibirsi nel 2004. Da allora hanno lasciato poche ma meravigliose testimonianze discografiche (su etichetta Abeat), per un paio delle quali hanno collaborato con Paolo Fresu.

“Certe notti” chiude mercoledì 24 aprile con il concerto “Garofani rossi” della Band Union. Il progetto è nato con l’idea di raccogliere i canti e le musiche della resistenza e delle rivoluzioni del mondo ed è dedicato al fotografo Mario Dondero, che ha vissuto e raccontato i più importanti eventi culturali e sociali degli ultimi 50 anni. Suonano Daniele di Bonaventura (bandoneon), Marcello Peghin (chitarra 10 corde), Felice Del Gaudio (contrabbasso) e Alfredo Laviano (percussioni).

Tutti i concerti alle 21. Il costo dei biglietti è di 8 euro; per quelli in collaborazione con Crossroads è di 15 euro intero e 12 euro ridotto. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, contattare l’Urp del Comune di Fusignano allo 0545 955653 o scrivere a urp@comune.fusignano.ra.it.

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