Una progettualità nuova, il coinvolgimento delle botteghe e dei ristoratori faentini, la presenza dei vignaioli e degli artigiani del territorio. Questo il ritratto di una manifestazione che può archiviare una edizione di grande successo. Tanta gente da fuori città, un’aria di festa in tutto il centro storico e numeri impressionanti. 3000 persone a cena in piazza Nenni durante le tre serate e altrettanti in giro per la città. “Una vittoria di squadra - sottolinea Francesco Carugati di Ascom - un segno di vitalità del centro storico e dei suoi artigiani macellai, fornai, ristoratoti, baristi– che hanno dato una testimonianza molto bella di cosa significhi lavorare in gruppo e animare una città".

Grande entusiasmo anche tra gli operatori.  “Noi abbiamo interpretato le tre serate pensando al cibo di strada - racconta Remo Camurani di Cà Murani - e mai mi sarei aspettato un successo con questi numeri. Segno che la gente ha voglia di qualità, un segnale che Faenza deve raccogliere per progettare la sua attività quotidiana durante tutto l’anno. Una bella energia, Faenza è una città viva, abbiamo dimostrato che la nostra città ha un potenziale enorme".

I numeri parlano di una grande affluenza, ma è lo spirito dell’evento a registrare il successo più grande. “Una città deve avere un’anima e Faenza ha dimostrato di averla. Questi eventi sono l’occasione per pensare al futuro del centro storico e della nostra comunità. Ci attendono ancora delle sfide, queste giornate servono a farcele percepire come delle opportunità". Sono soddisfatti anche i vignaioli. “Noi abbiamo bisogno di un rapporto con la gente e queste sono occasioni preziose per farci conoscere e per raccontare il nostro lavoro". Il tema del racconto è alla base anche dell’impegno di macellai e fornai. "A Faenza c’è un bel tessuto di botteghe artigiane, questa festa è l’occasione eccezionale per una narrazione del quotidiano che è poi la cosa straordinaria della nostra città".