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Guerra alla zanzara tigre: a Ravenna avviato il primo degli otto cicli dei trattamenti antilarvali

Gli interventi vengono effettuati da addetti dotati di pompe elettriche automatizzate

Fino al 31 ottobre è in vigore l’ordinanza per il contenimento dello sviluppo della zanzara tigre, che impone ai soggetti privati - cittadini e imprese - di contribuire alla eliminazione di ogni microfocolaio possibile. I ristagni d’acqua non eliminabili vanno trattati con costanza, attraverso l’impiego dei prodotti antilarvali distribuiti gratuitamente nelle sedi comunali decentrate e in vendita nelle farmacie. Contemporaneamente Azimut ha avviato, per conto del Comune, il primo degli otto cicli di trattamento antilarvale previsti nei circa settantamila tombini e caditoie pubblici presenti nel territorio comunale.

IL CICLO DI TRATTAMENTO - Il primo ciclo è stato avviato il 26 aprile e si concluderà in circa 24 giorni. Una volta terminato, Azimut pubblicherà sul proprio sito Internet (www.azimut-spa.it) un report con l’elenco completo dei pozzetti trattati, strada per strada, e il giorno nel quale è stato effettuato il trattamento. I passaggi successivi saranno effettuati ogni 24/26 giorni. Gli interventi vengono effettuati da addetti dotati di pompe elettriche automatizzate.

Grazie all’utilizzo di questi apparati, a cui è stata applicata una sofisticata tecnologia informatica/elettronica (geolocalizzatore Gps) si riesce a controllare la quantità del prodotto distribuito, la data e l’ora del passaggio e la zona dell’erogazione eseguita. Per quanto invece riguarda le zanzare appartenenti alle specie Culex Pipiens, Aedes Caspius e Detritus (cosiddette zanzare comuni) Azimut effettua interventi antilarvali nelle aree naturali, in base all’andamento climatico (dai primi di aprile sono già stati effettuati diversi interventi).

L'ORDINANZA - Le aree pubbliche trattate da Azimut per conto del Comune corrispondono solo al 20-30 per cento dei siti a rischio di infestazione. Il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà privata. Si ribadisce quindi come sia necessario che i cittadini mettano in atto le misure di prevenzione e di trattamento delle aree di loro competenza, come previsto dall’ordinanza, la cui inadempienza comporta una sanzione amministrativa che può andare da 103 a 516 euro.

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