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500mila euro per la protezione e rinaturalizzazione della duna tra Punta Marina e Marina di Ravenna

Durante i lavori, l'accesso all'area e la mobilità all'interno del cantiere, soprattutto nei tratti più delicati, avverranno grazie al passaggio su pedane in materiale plastico che permettono alla macchina operatrice di non insabbiarsi, salvaguardando il piano di campagna

La giunta ha approvato martedì, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Andrea Corsini, un accordo con Eni relativo alla realizzazione, da parte della stessa Eni, di un progetto sperimentale da 500mila euro che si propone come obiettivo la salvaguardia e il ripristino della porzione di duna costiera tra Punta Marina e Marina di Ravenna (di fronte all’ex colonia, tra gli stabilimenti balneari Ai Tamerici e Ruvido) promosso con Regione, Provincia e Comune.

Fondamentalmente si intende controllare gli attraversamenti del corpo dunoso con percorsi obbligati, in legno, sospesi, che consentano l’accesso alla spiaggia senza che il corpo dunoso venga calpestato, favorendone quindi l’accrescimento morfologico e facilitando la colonizzazione delle specie vegetali pioniere. Si auspica che tale intervento sperimentale possa costituire un modello da estendere ad altre analoghe zone litoranee dunose.

I principali interventi previsti sono quindi appunto la realizzazione di percorsi strutturati, con tredici passerelle pedonali in larice protette da parapetti, longitudinali (a ridosso della pineta) e ortogonali (per l’accesso alla spiaggia) rispetto alla linea di riva, sopraelevati, in modo da garantire il rispetto del corpo dunoso, che assecondano il più possibile le sinuosità e la morfologia della duna. Il sistema di percorsi è accessibile per la maggior parte anche a persone con ridotte capacità motorie.

L’intervento verrà completato con la piantumazione di essenze erbacee e arbustive (Ammophila littoralis, nome volgare Paglia marina; Agropyron junceum, nome volgare Gramigna delle spiagge; Euphorbia paralias, detta Euforbia marittima; Eryngium maritimum, nome comune Calcatreppola delle sabbie; Olivello spinoso, Ginepro). Infine sul fronte mare e lateralmente l’area verrà cinta da una delimitazione costituita da pali e corda. E’ prevista inoltre l’installazione di cartelli di divieto di accesso unitamente all’apposizione di pannelli illustrativi dello scopo del progetto sperimentale.

Sono inoltre previsti, in alcuni punti, interventi di sand fencing, che consistono nel posizionamento alla base della duna di graticciate di vimini, per contrastare l’erosione del vento e consentire l’accumulo della sabbia trasportata. Il progetto ha ricevuto il parere favorevole della Cqap inerente l’Autorizzazione paesaggistica ambientale e l’assenso della conferenza di servizi indetta dal Comune, cui sono stati convocati tutti gli enti e uffici competenti. Il servizio geologico del Comune sorveglierà che gli interventi siano eseguiti rispettando le caratteristiche del progetto, nonché le condizioni e le prescrizioni contenute nel verbale della conferenza di servizi.

Durante i lavori, l’accesso all’area e la mobilità all’interno del cantiere, soprattutto nei tratti più delicati, avverranno grazie al passaggio su pedane in materiale plastico che permettono alla macchina operatrice di non insabbiarsi, salvaguardando il piano di campagna. Le restanti operazioni prevedono l’uso di piccoli utensili e movimentazioni manuali.

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