rotate-mobile
life Faenza

Faenza, trenta sedie dell'Isia recuperate e messe a nuovo

"Pure" è uno studio attento della sostenibilità ambientale che vuole dimostrare come il rimettere a nuova vita, con un ricondizionamento (verniciatura o trattamento superficiale), un prodotto in poliuretano sia meno impattante, al livello ambientale, che il riciclarlo

Trenta nuove sedute firmate "Ilpodesign" delle aule dell’Isia di Faenza sono state messe a nuovo grazie alla collaborazione e alla generosità di Ilpo azienda di Castel San Pietro che dal 1965 produce come contoterzista stampaggio di parti di mobili, sia in poliuretano flessibile che in poliuretano rigido, per i grandi nomi italiani dell’arredamento e del design. Da circa tre anni il suo direttore Paolo Marani ha messo in opera il progetto "Pure", al quale hanno collaborato, tra i tanti, anche gli Isia di Roma, Firenze e Faenza. In particolare gli studenti dell'Università del design faentina hanno partecipato allo studio esprimendo le loro riflessioni e valutazioni nel quadro del cosiddetto "partecipatory design", in cui gli utenti finali (in questo caso gli studenti che utilizzano gli arredi dell’aula) offrono elementi utili a migliorare la progettazione e la fruizione dell’oggetto.

"Pure" (Poliurethane Reusable) è uno studio attento della sostenibilità ambientale che vuole dimostrare come il rimettere a nuova vita, con un ricondizionamento (verniciatura o trattamento superficiale), un prodotto in poliuretano sia meno impattante, al livello ambientale, che il riciclarlo. Su questa linea si colloca l’intervento realizzato all’Isia di Faenza che ha riportato a nuova vita le sedute in poliuretano rigido ormai usurate e già a suo tempo donate dal Ilpo. A dispetto del dilagare imperante delle consumismo e dell’obsolescenza programmata delle merci, "Pure" sostiene appunto come gli oggetti debbano invece avere due caratteristiche fondamentali: alta durata e un buon design in modo tale da permettere un lungo utilizzo nel tempo e di aggiustarle in caso di deterioramento invece che buttarle o riciclarle.

“Ci siamo sempre contraddistinti, anche rispetto ai nostri concorrenti, per le intense attività di divulgazione, proponendo seminari di aggiornamento tecnico rivolti ai clienti, alle istituzioni scolastiche, alle scuole di industrial design ed organizzando ben quattro edizioni del Concorso Internazionale "Esaedro"e Workshop per giovani designers. – spiega Paolo Marani - Tali iniziative sono, a nostro avviso, estremamente importanti anche al fine di avvicinare il mondo accademico a quello dell’industria, per coniugare creatività e concretezza, consapevoli che i giovani studenti di oggi saranno i progettisti di domani. I rapporti con le scuole sono sempre stati per noi sinonimo di investimento nelle buone idee, nelle innovazioni e nei giovani. Prendendo spunto e forza da queste iniziative, con il tempo abbiamo deciso di concentrarci con maggiore intensità sullo sviluppo di prodotti a nostro marchio, fino a giungere alla definizione".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Faenza, trenta sedie dell'Isia recuperate e messe a nuovo

RavennaToday è in caricamento