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25 aprile, Matteucci: "Serve forte spirito di cambiamento"

Si sono svolte giovedì mattina, in una affollata piazza del Popolo, le celebrazioni del 68° anniversario della Liberazione. Nello spazio antistante il palazzo della Prefettura erano schierati i Gonfaloni del Comune e della Provincia di Ravenna

Si sono svolte giovedì mattina, in una affollata piazza del Popolo, le celebrazioni del 68° anniversario della Liberazione. Nello spazio antistante il palazzo della Prefettura erano schierati i Gonfaloni del Comune e della Provincia di Ravenna, le associazioni combattentistiche e dei partigiani, le autorità militari e cittadine, tra cui il sindaco Fabrizio Matteucci, il prefetto Bruno Corda, il presidente della Provincia Claudio Casadio, il picchetto militare e la banda cittadina.

Alla deposizione delle corone d’alloro, in omaggio alla lapide dei caduti per la liberazione dal nazifascismo, è seguito il discorso commemorativo del sindaco Matteucci, il quale ha rivolto un invito a tutte le forze politiche. "Il risultato elettorale ci ha consegnato una specie di cubo di Rubik. Il paese è profondamente diviso, c’è una crisi economica micidiale e una situazione sociale esplosiva. Credo che dobbiamo essere guidati da un forte spirito di cambiamento e da un ritrovato sentimento di responsabilità".

La festa del 25 aprile (foto Argnani)

"Questo vale per tutte le forze politiche in campo - sottolinea il sindaco -. Prima di tutto bisogna affrontare l’emergenza del lavoro:  servono politiche per invertire la recessione e creare occupazione; servono un’efficace riduzione della fiscalità e nuove politiche europee. Si deve trovare una soluzione a brevissimo termine per gli esodati, questa è un’emergenza gravissima, forse la prima".

Per Matteucci "serve una profonda riforma dello Stato e della politica. E’ evidente che bisogna votare una nuova legge elettorale così come bisogna dimezzare il numero dei parlamentari. Occorre rimoralizzare la politica. Questo lo possiamo fare grazie alle tante persone perbene che ci sono all’interno di tutti i partiti. I politici onesti devono cacciare i politici disonesti prima che arrivi la magistratura".

Nel discorso il sindaco ha ricordato "la scuola e l’università e il futuro dei nostri giovani. Solo il 10 per cento dei giovani italiani con il padre non diplomato riesce  a laurearsi. Il 40 per cento in Inghilterra, il 35 per cento in Francia, il 33 in Spagna. Non dobbiamo solo sognare. Dobbiamo costruire un Paese dove il figlio dell’operaio abbia le stesse opportunità: è l’unica possibilità per crescere. Bella ciao, Bella Ravenna, penso che ce la faremo  insieme. Ce la faremo"

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