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8 marzo, Vasco Errani ricorda l'esempio di una donna: Rossella Urru

"Donne, un coraggioso cammino che parte da lontano": è il titolo del corsivo del presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, pubblicato oggi sul sito web presidenterrani.it

"Donne, un coraggioso cammino che parte da lontano": è il titolo del corsivo del presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, pubblicato oggi sul sito web presidenterrani.it. Anche da Errani, in occasione dell'8 marzo, arriva la riflessione: “Non è un 8 marzo semplice, quello che devono oggi affrontare tante donne di tutte le età del nostro Paese. Anche nella nostra regione, che pur conserva un differenziale positivo importante a favore della condizione femminile, sono tante le giovani precarie, le lavoratrici cui si profila un prossimo futuro complesso all’interno di aziende in crisi, le donne in cassa integrazione, le disoccupate”.

“E’ loro, in primo luogo, questo 8 marzo, ed è anche delle giovani impegnate nelle zone più bisognose del mondo, come Rossella Urru che speriamo di veder presto tornare tra le braccia dei suoi cari e a lavorare con i tanti che, anche in Emilia-Romagna, hanno con lei condiviso progetti umanitari. Vorrei fare mie le parole di un’altra donna coraggiosa, Premio Nobel per la pace 2011, Tawakkul Karman, giovane yemenita madre di tre bambini, protagonista della primavera araba yemenita, che ha conosciuto il carcere e che recentemente in Italia – ricevuta anche dal presidente Napolitano - ha detto che 'a fare la rivoluzione in Yemen sono stati i giovani e le donne, perché il loro è uno sguardo proiettato nel futuro'”.

“Il coraggio di affrontare la realtà per cambiare il futuro: è la stessa motivazione che spinse anche le donne che hanno dato un proprio contributo alla Resistenza e alla lotta politica per la Liberazione dell'Italia, e che oggi vengono simbolicamente ricordate in questa occasione a Bologna. Quelle donne che prima hanno aderito attivamente al movimento partigiano o lo hanno anche solo favorito e poi, contribuendo alla nascita di un’Italia democratica basata sulla Carta costituzionale, hanno aperto la strada a una stagione in progresso di conquiste civili, che dal suffragio universale a oggi non si è certo ancora conclusa".

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