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"Trenitalia ritiri i nuovi abbonamenti Alta Velocità: insostenibili per i pendolari"

"Sono stati proposti anche abbonamenti "morbidi" - riconosce il parlamentare romagnolo -, che però hanno un importante limite in termini di fruibilità del servizio"

Stop agli aumenti per gli abbonamenti all'alta velocità di Trenitalia. Lo chiede l'atto parlamentare sostenuto dal parlamentare romagnolo Marco Di Maio e da altri deputati della Commissione Trasporti della Camera. "Abbiamo presentato in Commissione Trasporti alla Camera un'interrogazione parlamentare per sollecitare l'intervento del ministero su Trenitalia - informa il deputato romagnolo dal suo profilo Facebook -, che ha programmato un sensibile aumento del prezzo degli abbonamenti ai collegamenti ad Alta Velocità dal primo febbraio". 

Si tratta di aumenti tariffari considerevoli se si prendono ad esempio queste tratte (calcoli su un abbonamento mensile di seconda classe per tutti i giorni e tutte le fasce orarie): Milano-Bologna (219 chilometri), da 417 a 563 euro; Bologna-Firenze (97 chilometri), da 224 a 302 euro; Firenze-Roma (310 chilometri), da 386 a 521 euro.

"Sono stati proposti anche abbonamenti "morbidi" - riconosce il parlamentare romagnolo -, che però hanno un importante limite in termini di fruibilità del servizio. Infatti, è previsto il solo utilizzo dei treni fra le ore 9 e le ore 17, incompatibile con i flussi di traffico tipici dei "pendolari. Non è così che si incentiva l'utilizzo dei treni e dunque la promozione di una mobilità più sostenibile per tutti. Per questo abbiamo chiesto al Governo di intervenire per far spingere Trenitalia a ritirare questi nuovi abbonamenti".

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