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Ancisi: "Variazioni al bilancio 2017, nessuna discontinuità di De Pascale col passato"

"La variazione finale del bilancio di previsione 2017 del Comune di Ravenna, discussa in commissione giovedì scorso, consente all’opposizione di tirare le somme sul primo vero bilancio annuale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

La variazione finale del bilancio di previsione 2017 del Comune di Ravenna, discussa in commissione giovedì scorso, consente all’opposizione di tirare le somme sul primo vero bilancio annuale del sindaco De Pascale.  Non si è intravvista alcuna linea di discontinuità rispetto al deludente operato dei suoi predecessori, che ha concorso alla lunga crisi economica, sociale e lavorativa della nostra comunità e generato larghe sacche di degrado sul territorio. Di fronte a ciò, De Pascale ha prodotto solo interventi tampone, promesse di opere dai contenuti e dai tempi più che vaghi ed incerti e campagne giornaliere di stampa meramente propagandistiche, con la differenza che ora non può più nascondersi dietro i tagli delle entrate da parte dello Stato, invece vistosamente aumentate, e tanto meno sul blocco degli investimenti da parte del Patto di Stabilità, non più attivo. Anzi, sul bilancio 2017 sono piovuti inaspettati 11,600 milioni, che l’ENI ha graziosamente versato al Comune per l’ICI del 2010 e 2011 sulle proprie piattaforme metanifere a mare (e altrettanto farà per l’IMU su ogni anno successivo). Cosicchè nel 2017 le  entrate del Comune hanno raggiunto, al netto delle partite di giro, la somma mai vista di quasi 300 milioni, di cui 204 impiegati nella spesa corrente. 

Alle ragioni del voto contrario che Lista per Ravenna ha espresso fin dall’origine sulla manovra si aggiungono ora le seguenti importanti “sorprese” finali. Spuntano maggiori spese “impreviste” nel bilancio 2017, pari a 196 mila euro in conto turismo per “eventi Natale/Capodanno” e a 100 mila per “attività propedeutiche alla mostra prevista nel 2018” da parte del MAR”: iniziative niente affatto imprevedibili perché ricorrenti, tramite cui si dissimulano sforamenti di bilancio nei rispettivi servizi. Sulla prima incombe peraltro l’annunciata ripetizione delle proiezioni di luci o video sui monumenti (alias videomapping), di impalpabile attrattività, costate l’anno scorso 124.974 euro.

Si è letto dalle graduatorie nazionali che “le noti dolenti vengono dall’incasso delle multe (per violazione del codice della strada o sanzioni derivanti da attività di controllo degli illeciti)” in cui “Ravenna è in fascia rossa…con il 20,4%”: al netto delle precisazioni, si tratta di oltre due milioni di mancati incassi, di cui Lista per Ravenna intende risalire alle cause politiche che hanno generato una troppo vasta “platea di cittadini di non facile solvenza perché mancanti di beni aggredibili” (come ha detto l’assessore al bilancio), in larga parte stranieri.  2Dopo la campagna elettorale del 2016, il candidato sindaco De Pascale mi disse e promise che avrebbe investito le risorse della tassa di soggiorno nei lidi dove era stata raccolta”, testimonia l’albergatore referente di Federalberghi a Lido di Savio: il 2017 si chiude con 1,8 milioni di incasso da tale tassa senza che un centesimo abbia preso la sacrosante destinazione. 

Un allegato della variante finale ci mostra senza alcuna spiegazione un lungo “programma incarichi di collaborazione autonoma”, in sostanza rapporti occasionali di lavoro non dipendente, per ben 47 categorie di spesa, segnalando appena che nel 2017 sarebbe stato contenuto entro 2,358 milioni: si tratta di una materia molto delicata, soggetta a ispirazioni clientelari, su cui intendiamo andare a fondo.  Spiccano 3,360 milioni di tagli agli investimenti promessi per l’ambiente e la tutela del territorio (di cui 2,240 per interventi urgenti di difesa della costa e 750 per la gestione e conservazione delle zone naturali, tra cui la pineta San Vitale): certamente perché rendono poco in propaganda politica. 

Le due maggiori Fondazioni in capo al Comune, Ravenna Manifestazioni e RavennAntica, evidenziano grande sofferenza: la prima con un disavanzo previsto  di 162 mila euro, la seconda pareggiando i conti con un contributo straordinario del Comune per 80 mila euro. Entrambe, pur reggendosi largamente su risorse pubbliche, rivendicano la natura di enti commerciali che consentirebbe loro di impiegarle con le libertà degli imprenditori privati, tuttavia reclamando dal Comune, fin dal 2018, un cospicuo aumento di finanziamenti per poter andare avanti. Altrettanto la Fondazione Casa Oriani, che si è finora salvata vendendo propri immobili. L’opposizione vuole vederci chiaro. Contestiamo soprattutto a De Pascale di non avere ancora messo mano al riordino del settore culturale, che comprende anche il MAR e la Biblioteca Classense, causa di una disordinata, dispersiva e incontrollata gestione del patrimonio immenso di cui la nostra città è dotata. Ma la più grave colpa che imputiamo a questa sedicente amministrazione “popolare” è l’aver mantenuto immutata anche nel 2017, come da oltre dieci anni, la spesa sociale, quasi che nel frattempo non fosse aumentato per la povera gente il costo della vita e soprattutto non si fosse moltiplicato il numero delle famiglie bisognose di assistenza economica e/o di lavoro e/o di una casa, per via della grave crisi che ha lungamente colpito anche la nostra città e alle ondate di immigrati qui indiscriminatamente accolti e assistiti.

Alvaro Ancisi  (capogruppo di Lista per Ravenna)
 

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