Crea ancora evidenti divisioni la celebrazione della Liberazione di Ravenna, avvenuta 71 anni fa, dal nazifascismo. Il 4 dicembre a Palazzo Merlato, dopo la proiezione di un video, per ricordare quella data prenderanno la parola il sindaco Fabrizio Matteucci, il presidente del Consiglio comunale, Livia Molducci, e Matteo Pezzani dell'Anpi provinciale. Tutta gente, rimarca Alberto  Ancarani il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, con la "tessera giusta". Passi il sindaco che "e' il sindaco", ragiona l'azzurro, passi "l'ineffabile presidente del Consiglio comunale, talmente democratica da aver definito" Ancarani, "democraticamente eletto dai cittadini quanto lei, 'cafone ignorante' senza essersi mai scusata". Ma su "tal Matteo Pezzani, un ragazzo nato nel 1988 che per mera ideologia parlera'", il capogruppo di Fi sbotta del tutto.

"Niente- ragiona- non ce la fanno. Lo stalinismo che hanno dentro, che neppure Renzi riesce ad estirpare a queste latitudini, alla fine prevale, indomito". Cosi' "anche quest'anno sulla Liberazione della citta' saranno sempre loro, da soli, a cantarsele e a suonarsele", mentre "i consiglieri comunali eletti dai ravennati non avranno diritto di parola nella massima sede istituzionale del Comune". Ancarani ovviamente compreso. Perche' non hanno in tasca la tessera giusta, "il punto e' tutto li'". E se per qualcuno puo' essere normale, l'azzurro lo trova "bolscevico. Qualunque tentativo facciano per tentare di vendere il contrario, si commenta da solo". Anche la stampa, conclude, dovrebbe farsi sentire. (Agenzia Dire)