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Aperta la petizione per la sicurezza ai Giardini Speyer

Lista per Ravenna ha dato il via venerdì, con una conferenza stampa aperta al pubblico, alla petizione su: Ordine pubblico e sicurezza nella zona Giardini Speyer

Lista per Ravenna ha dato il via venerdì, con una conferenza stampa aperta al pubblico, alla petizione su: Ordine pubblico e sicurezza nella zona Giardini Speyer, la cui organizzazione fa capo al gruppo operativo della Lista, coordinato da Giulio Bazzocchi. La conferenza stampa è avvenuta in zona, in una sala degli uffici comunali di viale Farini. Davanti all’ingresso è stato postato un banchetto, nel quale, nel giro di un’ora, sono state raccolte un centinaio di firme.

“L’area della stazione/giardini Speyer – fa presente il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi - ha ispirato l’ordinanza del sindaco n. 1702 del 2011 contro il consumo di alcool in qualsiasi contenitore e di qualsiasi bevanda in bottiglie di vetro o lattine, sulla base del seguente rapporto di Polizia municipale: 'la zona di cui trattasi ha registrato nel corso del 2011 l’acutizzarsi dei fenomeni di allarme sociale, a causa anche delle recenti ondate migratorie e quindi dell’avvento di soggetti stranieri in condizione di clandestinità ovvero muniti di permesso di soggiorno temporaneo rilasciato per motivi umanitari (in seguito all’emissione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), che hanno di fatto in buona parte abbandonato le strutture di accoglienza, ritrovandosi senza fissa dimora ovvero stabile occupazione, i quali stazionano e bivaccano in detta area per l’intera giornata e soprattutto nelle ore serali, abusando con disinvoltura di alcolici e generando spesso risse per i più futili motivi ed aggredendosi a vicenda per l’appartenenza a gruppi distinti'. L’ordinanza non ha messo alcun freno a tale situazione, che anzi si è estesa ed aggravata, destando anche maggiori preoccupazioni in vista della stagione estiva. Di qui il senso e le richieste della petizione indirizzata al sindaco”.

LE PROPOSTE CONTENUTE NELLA PETIZIONE
TUTELA PREVENTIVA DEI LUOGHI - Il sindaco dia corso all’impegno da lui assunto di delimitare con una recinzione i Giardini Speyer, imponendovi il divieto di accesso nelle ore di chiusura degli ingressi (di norma la notte). Si studino con le proprietà condominiali dell’Isola di San Giovanni opportune modalità di recinzione anche dei portici. Si esamini la possibilità di consentire, durante le ore serali e notturne, il transito delle persone lungo i portici, ma non lo stazionamento.
PRESIDIO D’ORDINE SUL POSTO - Il Comune è proprietario dei locali situati nell’Isola di San Giovanni in angolo tra viale Farini e via Carducci oltre ad avere in affitto i locali assegnati a Cittattiva e un appartamento posto di fronte, in via Carducci 23. Altri locali sul retro del condominio, attualmente sfitti, sono di proprietà pubblica. Allo scopo di dissuadere, controllare ed eventualmente reprimere le frequentazioni sconvenienti e i traffici illeciti, si insedi sul posto un presidio di polizia municipale, il quale, insieme ai volontari di Mistral o ad assistenti civili volontari appositamente formati o a giovani in servizio civile, ecc., assicuri presidio, vigilanza e allerta ininterrotta di giorno, fino a mezzanotte (all’una d’estate). Oltre questo orario, dovranno essere attivi i servizi di pattugliamento concordati tra le varie forze dell’ordine.
PRONTO INTERVENTO - La polizia municipale e i volontari dovranno immediatamente chiamare, a qualsiasi ora, il 113 (polizia di Stato), il 112 (carabinieri) o il 117 (guardie di finanza), assicurando così il pronto intervento, con l'ausilio anche dei mezzi tecnologici, come videocamere e fotocamere, e il monitoraggio costante delle telecamere fisse installate in zona.
DIVIETO DI SOGGIORNO AI MALVIVENTI - Le autorità comunali esercitino il massimo impegno e pressione sugli organi e apparati locali dello Stato affinché non siano concessi, o se concessi revocati o non prorogati, ai sensi di legge, i permessi di soggiorno agli stranieri che commettono reati o ritenuti socialmente pericolosi, attivando le procedure perché siano rimpatriati.

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