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Congressi Pd: l'assemblea provinciale presenta i documenti a Calvano

“Purtroppo – ha affermato de Pascale - capita spesso che i congressi in cui ci sono accesi scontri fra diversi candidati suscitino più coinvolgimento e attenzione mediatica"

Il segretario del Pd, Michele de Pascale, ha illustrato l'esito dell'assemblea provinciale del Partito Democratico di Ravenna per l'elezione del segretario regionale, tenutasi mercoledì a Piangipane. Paolo Calvano, l'attuale coordinatore dei segretari provinciali del PD emiliano-romagnolo è rimasto l'unico candidato in lizza e pertanto la Commissione per il Congresso ha revocato lo svolgimento delle primarie. Dopo una serie riunioni nei territori, per presentare e discutere la piattaforma politico-programmatica del candidato, si sono raccolti contributi, mozioni, documenti che sono stati presentati nel corso della assemblea provinciale alla presenza di Calvano.

L’assemblea di mercoledì è stata anche l’occasione per De Pascale di presentare il nuovo coordinatore provinciale della segreteria, Roberto Fagnani, che sostituisce Manuela Rontini, eletta in consiglio regionale. “Ringrazio di cuore Manuela – ha detto de Pascale – per il lavoro di questo periodo e sono certo che continuerà a dare il suo contributo all’interno del gruppo dirigente del PD. Ho individuato in Fagnani – ha proseguito De Pascale – la persona giusta per ricoprire questo ruolo. Roberto è entrato nella mia segreteria l’anno scorso, segnando una nuova fase di gestione unitaria del partito. L’apporto di energia e passione che ha dato, anche con il suo lavoro di coordinatore dei gruppi tematici, sarà di certo importante per le prossime sfide a cui è chiamato il PD di Ravenna”

Fagnani, nel ringraziare il segretario si è detto molto orgoglioso di rappresentare il partito in questo ruolo. “ Ma non mi spaventa – ha dichiarato - perché so di poter contare sul sostegno di tante persone. È una responsabilità che voglio assumermi , perché il senso profondo del fare politica è proprio questo: imparare ad essere responsabili e non tirarsi indietro di fronte alle sfide. Il nostro è un partito dove idee, passione e umiltà sono ingredienti fondamentali perché ognuno possa avere lo spazio che merita”.

“Purtroppo – ha affermato de Pascale - capita spesso che i congressi in cui ci sono accesi scontri fra diversi candidati suscitino più coinvolgimento e attenzione mediatica. In questo caso siamo molto orgogliosi del fatto che il Pd di Ravenna abbia colto l’occasione di fornire contributi alla discussione nel merito dei diversi temi, producendo importanti documenti. In questi mesi abbiamo creato una ventina di tavoli di discussione, forum tematici aperti agli interventi di iscritti e simpatizzanti, che hanno riscosso grande successo di partecipazione. Proprio da questi gruppi sono nati due documenti e una serie di emendamenti alla piattaforma del candidato segretario".

Il primo documento prodotto dal gruppo Infrastrutture e Trasporti ha sottolineato che "le priorità da evidenziare al presidente della Regione e quindi al Ministro delle Infrastrutture siano la conferma dei finanziamenti per l’escavo del porto di Ravenna, opera indispensabile e non più differibile affinché il porto di Ravenna diventi per davvero il porto dell’Emilia Romagna. Inoltre si è chiarito che l’obiettivo minimo per la E55 deve essere  il collegamento Cesena-Ravenna-Ferrara Mare (collegamento stradale che dev’essere realizzato anche ricercando soluzioni innovative ed indipendenti rispetto a quanto previsto nella Legge Obiettivo rispetto alla Orte-Mestre): questa nuova arteria darà risposte concrete al territorio Emiliano-Romagnolo sia con il decongestionamento della Classicana sia con quello della Romea, trasferendo il traffico di attraversamento e trasformandole a strade di circonvallazione cittadina (Classicana) e anche ad un nuovo ruolo turistico (Romea). Si chiede infine la conferma del Trasporto Rapido Costiero che, oltre a servire i cittadini delle località della riviera, sarà una infrastruttura che dovrà rivoluzionare la mobilità nel distretto turistico più importante della Regione e del paese. Tre opere che riguardano tre modalità di trasporto diverse: marittimo, stradale e ferroviario e che porterebbero benefici non solo all’economia locale, ma anche alla vita dei cittadini e dei turisti che vivono il nostro territorio".

Il documento del gruppo Immigrazione ha chiesto innanzitutto "il ripristino dell'operazione Mare Nostrum che deve avere un'ampia condivisione a livello Europeo, non solo in termini di contributi economici ma anche di mezzi, strumenti e obiettivi. Fondamentale la creazione di corridoi umanitari per i richiedenti asilo, costituendo “centri di raccolta” dislocati nei paesi limitrofi alla Libia per consentire la presentazione della domanda di protezione internazionale a coloro che provengono da paesi con situazioni assodate di guerra. Si chiede infine di aprire una riflessione seria presso l'Onu e gli organismi internazionali per favorire lo sviluppo economico dei paesi del medio oriente e africani, affinché lo slogan “aiutiamoli a casa loro” non sia solo uno slogan: politiche di sviluppo economico interno, lotta al fenomeno dello spoglio delle terre e della desertificazione".

Un importante contributo, poi, è stato prodotto sul tema del riordino istituzionale. "La fase di transitorietà e incertezza nella quale si trovano le Province, necessita infatti di scelte rapide e chiare che portino all’individuazione dell’ambito romagnolo come una Area Vasta vera e propria. Area Vasta Metropolitana intesa come un livello istituzionale di coordinamento, di gestione di tutte le funzioni regionali e nazionali delegate alle Province che stringeranno tra loro accordi specifici per la gestione delle stesse. Di raccordo d’ambito dei sistemi istituzionali locali raggruppati in Unioni di Comuni, di programmazione e pianificazione delle politiche regionali delegate. Un’Area Vasta Metropolitana romagnola dotata delle stesse funzioni, prerogative e risorse della Città Metropolitana di Bologna, con la quale vanno strette collaborazioni in materie strategiche quali innovazione tecnologica, alta ricerca e alta formazione, internazionalizzazione dei sistemi produttivi, in un’ottica di rafforzamento del sistema regionale nel suo insieme".

"Proponiamo dunque, auspicando che vengano approvate precise norme nazionali e regionali che equiparino le Aree Vaste alle Città Metropolitane, di avviare in tutti i Consigli Comunali il percorso istituzionale di fusione delle tre attuali Province e parallelamente di procedere da subito ad una convenzione approvata dalle attuali tre Province per avviare la formazione del nuovo ente con accordi di programma, uffici unici interprovinciali e politiche comuni di programmazione - viene evidenziato -. Le Unioni territoriali del Pd di Ravenna, Forlì, Rimini e Cesena, nel proporre questo percorso politico daranno vita, entro il prossimo mese di giugno al coordinamento romagnolo del PD e le quattro Direzioni territoriali nomineranno la Direzione del Pd Romagnolo, cui sarà affidato il compito di dirigere politicamente tale processo, nonché elaborare un progetto di riorganizzazione del Pd su tutto il territorio romagnolo".

Il Partito Democratico della Romagna "intende dar vita a un dibattito ampio e partecipato, che non si limiti ai pur importanti aspetti relativi agli assetti istituzionali, ma che affronti i nodi strutturali dello sviluppo economico, sociale e culturale dell’ambito romagnolo, aprendo sin da subito un grande dibattito che chiami a raccolta le migliori energie dei territori per un impegno comune per la crescita e lo sviluppo sostenibile delle nostre comunità. In questi anni troppe volte il nostro territorio è stato paralizzato o penalizzato dalle sue divisioni interne. L’aggregazione di partiti, associazioni e sindacati su scala romagnola e l’Area Vasta Metropolitana sono e saranno novità importanti ma che da sole non possono essere in grado di alzare il livello del dibattito. La proposta che il Pd avanza è che il primo atto della nuova Area Vasta di Romagna dovrà essere la promozione del Piano Strategico della Romagna che porti ad un nuovo patto sulle progettualità future fra amministratori, attori economici, sociali e culturali e singoli cittadini".

Infine il documento dei circoli di Casola Valsenio, Riolo Terme, Brisighella e Solarolo si è incentrato su alcune modifiche statutarie, proponendo di "riservare ai soli iscritti, oltre all’elezione dei segretari e dei direttivi dei Circoli, dei segretari e delle assemblee provinciali, anche l’elezione dei Segretari e delle Assemblee regionali; di riservare ai cittadini registrati nell’Albo degli elettori del Pd la partecipazione alle Primarie per i candidati alle cariche monocratiche nelle istituzioni (tra cui sindaci e presidenti di Regione) e per l’elezione del Segretario nazionale del PD, che a norma di Statuto nazionale è anche il candidato Pd alla carica di Presidente del Consiglio; di regolamentare le modalità di svolgimento del congresso regionale nel caso in cui questo sia unitario". Gli emendamenti hanno proposto poi apporti importanti sui temi della cultura, dell’ambiente, della sanità e del welfare, della coesione territoriale e dello sport. "Il nostro partito – ha sostenuto il segretario - è impegnato in un progetto di ascolto e coinvolgimento di tantissime persone che hanno scelto di condividere idee e visioni sul futuro della nostra comunità”.

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