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Ausl Romagna, "vogliono fare direttore colui che lo era all'epoca dell'infermiera killer"

Il direttore generale dell’Ausl della Romagna "sarebbe intenzionato a nominare direttore del Dipartimento di Prevenzione unica della stessa Azienda la stessa persona che ricopriva il ruolo di direttore sanitario dell’Ausl di Ravenna all’epoca dell'infermiera killer"

Il direttore generale dell’Ausl della Romagna "sarebbe intenzionato a nominare direttore del Dipartimento di Prevenzione unica della stessa Azienda la stessa persona che ricopriva il ruolo di direttore sanitario dell’Ausl di Ravenna all’epoca dei fatti che hanno vista coinvolta la presunta infermiera killer, accusata di aver ucciso una settantottenne con una fiala di potassio”.

Lo segnala il consigliere Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove ricorda che le indagini si sarebbero concluse “con l’ipotesi di omissione di atti di ufficio” a carico del “responsabile del presidio sanitario Umberto I di Lugo”, dove lavorava la presunta omicida.

Bignami, a questo proposito, evidenzia che “il 7 aprile 2014, il giorno precedente al decesso dell’anziana”, sarebbe stata indetta una riunione, “con all’ordine del giorno l’anomalia nel numero delle morti durante i turni di quell’infermiera”, a cui avrebbe “partecipato anche il responsabile del presidio”. Il consigliere afferma che, durante la riunione, "sarebbe emersa “’indicazione, da parte del responsabile del presidio e della direttrice di Medicina legale, di non eseguire autopsie interne”, indicazione che “risulterebbe non essere stata rispettata nel caso del decesso dell’anziana paziente”.

Bignami rileva infine che il direttore generale dell’Ausl della Romagna “avrebbe dichiarato di non esimersi dal prendere provvedimenti disciplinari in merito”.

L’esponente di Fi chiede quindi alla Giunta "di conoscere chi ricopriva il ruolo di direttore sanitario della Ausl di Ravenna all’epoca dei fatti" e vuole sapere "se si ritenga ordinario o, al contrario, indice di imperizia la presunta mancanza di controllo, da parte dell’allora direttore sanitario dell’Ausl ravennate, sui presidi ospedalieri di cui era responsabile".

Il consigliere domanda inoltre "quali rilevazioni sulla mortalità abbia effettuato l’allora direttore sanitario dell’Ausl di Ravenna negli stessi presidi ospedalieri", "quali disposizioni abbia emanato a fronte di un problema, come quello al centro dell’indagine, che già aveva suscitato più di una preoccupazione”, e se "abbia provveduto ad avvisare tempestivamente la Procura della Repubblica per il numero dei decessi, eccessivo secondo gli indici statistici”.

Da ultimo, Bignami interroga appunto la Giunta per sapere "se corrisponda al vero l’ipotesi di nominare nel ruolo di direttore del Dipartimento di Prevenzione unica dell’Ausl della Romagna chi ricopriva il ruolo di direttore sanitario dell’Ausl di Ravenna all’epoca dei fatti citati" e, in caso di risposta affermativa, "se non si ritenga questa scelta assolutamente inopportuna".

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