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Bassa Romagna, eletto il nuovo Coordinatore del Pd: "Ripartiamo dal lavoro"

Il coordinatore è stato scelto all’unanimità dall’Assemblea dei sessanta delegati congressuali dei territori

E’ Matteo Fantuzzi, 38 anni, due figli, laureato, lughese di adozione il nuovo Coordinatore Pd Bassa Romagna, scelto all’unanimità dall’Assemblea dei sessanta delegati congressuali dei territori, riunitasi nella Casa del Popolo di San Lorenzo mercoledì sera.

Fantuzzi ha subito chiarito il suo pensiero affermando che la complessità della Bassa Romagna si comprende già dai numeri che la contraddistinguono: nove comuni, nessuno predominante in termini assoluti come nel caso di Ravenna o della Romagna Faentina, tante identità che devono mantenere le proprie caratteristiche ma che contemporaneamente contano solo se in grado di essere coese. E’ la comunità declinata in forma sussidiaria.

Poi le sfide indicate dal coordinatore: le elezioni politiche del 2018, per cui il Pd in campagna elettorale dovrà garantire tutte le peculiarità che sono state negli anni la sua forza: la capacità di essere uniti nella Bassa Romagna e nelle battaglie e di portare a valore ogni discussione in maniera franca, autorevole ed efficace. Fantuzzi ha precisato che “L’altra sfida è quella delle amministrative del 2019 e lì non potremo sbagliare nulla. Perché la forbice elettorale non sarà più quella degli ultimi 20 anni e saranno partite difficili, con competitor ostili e almeno in parte organizzati. Dovremo combattere il non voto e convincere i nostri a venire a votare, e a venire a votarci. E lo faranno non perché siamo fenomeni:  fenomeni in giro non ce ne sono. Dovremo farlo invece risultando credibili con i nostri candidati, che devono però essere riconosciuti ed apprezzati e con un Pd che li legittima perché è un partito rappresentativo, presente nel territorio e tra le persone, garante della democrazia politica e responsabile del buon governo locale. Il Pd, per essere credibile deve farsi carico dei bisogni e delle paure della popolazione, accettandoli a costo di dire “abbiamo sbagliato”, “si poteva fare meglio”, ma che deve raccontare a quante più persone possibili quando “ha fatto bene”, quando i risultati ci sono stati. Il Pd deve chiedere alle persone come stanno e cosa le preoccupa, dai piccoli ai grandi temi, dalla buca nella strada allo sviluppo territoriale. Nessun tema all’interno della complessità organizzativa del partito deve essere ignorato, per essere in grado di fornire sempre ai suoi sindaci il migliore supporto possibile per combattere insieme le sfide che il fare politica oggi richiede".

Fantuzzi ha infine indicato le priorità progettuali: "Ripartire dal lavoro perché senza lavoro l’uomo non ha dignità, è il lavoro che delinea la certezza delle nostre famiglie, la possibilità che i figli non vadano a cercare fortuna altrove ma rimangano attori protagonisti delle nostre comunità. Bisogna sviluppare l’identità agroalimentare di questo territorio, sia nella produzione che nella trasformazione, spingendolo anche in ambito fitoterapico e farmaceutico. Garantire la salute del nostro territorio e la salute non si garantisce esclusivamente con un ospedale, che va integrato con quello di Faenza e messo in rete con Ravenna, ma dobbiamo fare capire che in tutta l’area, anche nelle più piccole frazioni, deve essere garantita la salute complessiva della cittadinanza, con la presenza delle Case della Salute, con la corretta e capillare distribuzione dei farmaci, col sostegno dei medici territoriali, con la possibilità di raggiungere nel migliore e più tempestivo dei modi i centri d’eccellenza della nostra Regione laddove le problematiche lo richiedano. Comprendere che la paura per la sicurezza dei nostri beni e dei nostri cari è lecita, ma dobbiamo dire che stiamo facendo molto e per evitare che parta l’idea che su questo tema esista un vuoto e che quel vuoto possa essere colmato in maniera sommaria da qualsiasi cittadino. Dobbiamo fare capire che le forze dell’ordine sono fondamentali per la nostra sicurezza come fondamentale deve essere (politicamente) l'impegno per chiedere con forza la certezza della pena di chi compie reato. Affrontare infine il tema dell’Unione, che ha prodotto azioni virtuose a partire dalle politiche di bilancio e del personale, senza preclusione per nessun risultato: senza ansia di fusioni, senza timori per una eventuale minore identità di questo o quell’altro Comune. Il tema che ci deve caratterizzare è l’ottenimento dei più elevati livelli qualitativi dei nostri servizi, livelli che sono spesso stati il nodo della qualità della nostra azione di Governo, e che non dobbiamo cedere per nessun motivo".

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